Se Mina non va in tv, è il Web che va da Mina
Paolo Lo Bascio, direttore dell'area multimedia
e Internet per Wind, ci spiega la strategia di Wind per imporre la
sua immagine e il suo marchio nel mondo musicale della Rete
A fronte di un investimento ambizioso come il concerto di Mina
in diretta sul Web, qual è stato il ritorno economico?
Dal punto di vista delle cifre, l'accordo con Mina è biennale e
verte su varie attività tra cui la creazione di un CD su Wind. Per
tale ragione, è difficile enucleare il costo della singola
attività. Per quanto riguarda i ritorni, noi ci aspettavamo un
ritorno in termini di immagine e di visibilità del nostro portale inwind,
affinché la gente vedesse che cosa offriamo ai nostri clienti. In
un certo senso si è trattata della sostituzione di una campagna
pubblicitaria tradizionale: anziché realizzare degli spot, abbiamo
voluto realizzare un evento che desse la possibilità di vedere
fisicamente il prodotto. Possiamo valutare il responso in maniera
assolutamente positiva se pensiamo che abbiamo avuto circa 15 mila
tentativi di contatto (che non corrisponde a 15 milioni di persone),
due milioni di pagine di notizie sull'evento a conferma che un
concerto su Internet, a differenza di un concerto normale, va oltre
e consente alla gente di scambiarsi opinioni e di avere un giudizio
più ampio possibile sull'evento che hanno visto.
Utilizzando le potenzialità di un mezzo interattivo come
Internet, l'evento è stato accompagnato e seguito da una chat.
Esattamente. Fino alle tre di notte c'è stata una chat di
giudizi, valutazioni sull'artista e sui dettagli. Un altro aspetto
fondamentale dell'evento è che rappresenta una tappa di
avvicinamento alla musica su Internet del futuro. Da Napster in poi,
stiamo andando verso una fruizione di una musica su Internet che ha
bisogno sicuramente di un'altissima qualità, cosa che la Rete oggi
ancora non dà. Questa è stata una tappa di avvicinamento, cioè
una prova generale perché abbiamo potuto fare tre cose dal punto di
vista tecnologico fondamentali: la trasmissione in multicast ad
ampio livello, l'utilizzo di tecniche di high-reliability (back up),
e abbiamo avvicinato il contenuto dai server centrali ai punti di
accesso più vicini agli utenti, in modo da minimizzare l'impatto
degli accessi alla rete, quindi migliorare la qualità. A parte i 52
minuti di ritardo, una volta partito il concerto non c'è stato
nessun problema ed è stato un esperimento eccellente dal punto di
vista tecnologico.
Come mai avete pensato proprio ad un artista come Mina che ha
sempre preferito non farsi vedere sulla scena negli ultimi 23 anni?
Siamo riusciti a fare una qualcosa che gli italiani si
aspettavano e secondo lo stile dell'artista. Non abbiamo voluto
snaturare uno stile che Mina ha affermato da 23 anni, e al tempo
stesso abbiamo voluto realizzare qualcosa in totale coerenza con la
nostra impostazione di fondo, cioè di essere sempre all'avanguardia
sulle idee e sulle tecnologie.
Per quanto riguarda la strategia di Wind, dopo l'acquisizione
di Iol, il principale portale italiano, vale la pena affrontare tale
sforzo tecnologico e finanziario per promuovere il portale inwind?
Sicuramente, anche se stiamo mettendo a punto la nostra strategia
proprio in questi giorni. In ogni caso, ipotizziamo di avere un solo
portale. Per quanto riguarda le strategie di branding, di come
chiamare questo portale, sicuramente non butteremo a mare
l'esperienza, la conoscenza e la forza del marchio Iol, ma neanche
la forza trainante di inwind che si è proposto come il più
dinamico dei marchi. Eravamo venticinquesimi 5 mesi fa, oggi siamo
noni.
Inwind
Il
sito Ufficiale di Mina
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