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Dal designer all'e-designerLe nuove tecnologie hanno trasformato profondissimamente il mondo del design. In dieci anni, la figura del designer si è evoluta, inseguendo e riflettendo tali trasformazioni. Ormai, anche in questo campo bisogna aggiungere quella piccola vocale che fa la differenza: dal designer all'e-designer. Il prof. Alberto Seassaro, preside della Facoltà di Architettura e Design del Politecnico di Milano, ci illustra l'evoluzione delle competenze del designer. Com'è cambiato il ruolo del designer negli ultimi anni? Posso fare una considerazione a partire dal mio ruolo di docente: mi occupo della formazione dei designer, quindi, in un certo senso, sono un "produttore" di designer. Mi occupo di questo campo a partire da una matrice di docente di architettura, interessandomi del design che in 10 anni è cambiato profondissimamente. Quando 10 anni fa abbiamo avviato corsi di laurea specifici dedicati al disegno industriale che non esistevano ancora, c'erano grosso modo due figure sul mercato dei designer: uno che si occupava di prodotto e uno che si occupava di grafica, il cosiddetto "graphic designer" o "visual designer", Questa categoria dei designer ha sempre voluto affermare, con grande tenacia e anche con dei fondamenti teorici consistenti, che non esistevano due mestieri, ma il mestiere era unico. Il designer era un operatore che si occupava di tutto quello che riguardava il rapporto dell'uomo con l'utente e degli oggetti che mediavano questo rapporto; è un progettista di oggetti, ma anche un progettista della comunicazione che veniva veicolata tra l'individuo, il progettista e l'utente, una specie di triangolazione di cui la parte comunicativa e la parte oggettuale, materica del progetto o del prodotto non voleva essere trattata in maniera differente. C'erano poi delle competenze diverse in gioco, ma l'unità era quella del progetto, cioè si progettava attraverso i fattori funzionali, estetici, tecnologici in modo unitario e globale. Cosa è cambiato poi nel tempo? In un periodo velocissimo, 10 anni, è cambiato tantissimo. Le figure professionali si sono moltiplicate, a seguito di cambiamenti profondi nel campo delle tecnologie, ma anche nel campo complessivo del sistema produttivo che utilizzava quelle tecnologie. La professione del designer ha sempre seguito in maniera molto ravvicinata le trasformazioni. Il designer è un soggetto che tallona l'evoluzione del sistema produttivo e insegue i costumi, con l'ambizione di contribuire a determinare alcune di queste trasformazioni. Le tecnologie sicuramente sono il fenomeno più rilevante. Il "Web design" è un'arte o una forma di comunicazione? "Web design" sta per progettazione in Rete, nella Rete, per la Rete, con la Rete; è strumento, veicolo, luogo, ambito, di comunicazione; è una potenzialità che ormai coinvolge il materiale e l'immateriale. Il progetto cerca di tenere insieme tutte queste diverse realtà con un logica che è quella di una continua creatività e una continua utilizzazione delle potenzialità che le tecnologie offrono. "Web design" è un termine che era stato coniato non più di 4-5 anni fa per identificare una categoria di operatori molto precisa, cioè coloro che si occupavano dei primi siti e delle prime comunicazioni in Rete. Adesso è diventata una categoria molto più ampia, cui tra l'altro, alla dizione "Web design" si affianca l'espressione "interactive design" e abbiamo coniato il nuovo termine "e-design" per fare un riferimento a tutte le trasformazioni che la presenza della Rete ha introdotto nel mondo contemporaneo. Il design, che è attività progettuale e quindi di controllo delle trasformazioni, è sicuramente la dimensione dove adesso andremo ad operare sempre più diffusamente. È difficile definire il ruolo del Web designer. È una specie di scommessa: ogni volta che cerchiamo di perimetrare le operatività in questo campo scopriamo che, in realtà, questo campo è già stato superato. I nostri studenti sono studenti, ma sono anche docenti di un corpo che fa fatica a seguire questo tipo di innovazione. Il Politecnico, dove noi operiamo, non ha operatori univoci, ma un sistema di competenze così vasto che l'interfaccia, tra tutto questo sistema di competenze, riesce a determinare una modalità di inseguimento di questa prorompente dinamica di trasformazione. È necessario il talento per diventare web designer? Come formatore e docente, non potrei liquidare il problema dicendo che basta la creatività. Noi dobbiamo insegnare e insegniamo competenze tecniche, conoscenze scientifiche e metodo. Questa base che noi possiamo trasmettere, evidentemente non basterebbe se poi non ci fosse l'incontro con il talento, con la creatività, con l'arte; è qualcosa che si programma nel senso di riuscire a scaturire condizioni, provocare incontri, far avvenire eventi, ma come sempre il processo formativo ci consente di operare solo attraverso la trasmissione di saperi consolidati, saperi, nel nostro caso, politecnici, vale a dire ampi e ben consolidati.
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