SCHEDA STORICA
Fantascienza
Di Wanda Marra
La fantascienza (dall'inglese science fiction), permette di
spostarsi nel futuro, di abitare mondi paralleli, dà voce alle
inquietudini primordiali degli uomini raccontandole in maniera
metaforica, scientifica e avventurosa.
I veri creatori della fantascienza sono Jules Verne, autore di
romanzi d'avventura pervasi dalla fiducia, prettamente ottocentesca,
nel progresso della scienza, e H. G. Wells, attento soprattutto agli
effetti della ricerca scientifica sui problemi sociali e politici
del tempo, con un fondo di negatività che distinguerà più tardi
la fantascienza antiutopistica.
Negli Stati Uniti la fantascienza comincia ad affermarsi come
genere popolare già dagli anni Dieci, con vastissima produzione di
collane editoriali e di riviste specializzate, la più importante
delle quali fu "Amazing Stories", fondata nel 1926 da Hugo
Gernsback. Le storie dei pionieri dello spazio, chiamate "space
operas", ricalcano quelle del romanzo western o di esplorazione
e privilegiano i temi dell'avventura spaziale, del contatto con gli
alieni, della creazione di mostri e automi.
L'esplosione della bomba atomica su Hiroshima nel 1945 e la
guerra fredda inseriscono nello sviluppo della fantascienza ansie e
preoccupazioni di tipo politico. In questo periodo si affermano, tra
gli altri, Isaac Asimov, sapiente e prolifico divulgatore
scientifico, noto soprattutto per i suoi racconti e romanzi di
fantascienza tecnologica e Ray Bradbury, originalissimo scrittore,
per il quale la fantascienza non è che un pretesto per dare sfogo
alla sua estrosa fantasia e per protestare contro la vita di oggi
che tende a distruggere l'elemento poetico, fiabesco e ideale
dell'uomo e della sua storia. In Inghilterra. George Orwell scrive
1984, celeberrima utopia negativa nella quale scienza e politica
producono nuove forme di oppressione sociale e Arthur Clarke si pone
come l'archetipo vivente dello scienziato-scrittore. Ballard dà
vita a una "letteratura dello spazio interno".
Coi primi anni Sessanta, la fantascienza diviene spesso
fantapolitica, mentre nasce una new wave anglo-americana che,
partendo dalla tradizione consolidata, dà ampio spazio a nuove
tematiche, come la droga, la psicoanalisi, il privato, il misticismo
orientale, i conflitti razziali. Il più immaginoso e sperimentale
rappresentante di questa corrente è Ph. K. Dick, che nei suoi
racconti dà voce alle tante realtà parallele che circondano il
nostro universo.
Al centro della fantascienza rimangono, fino ad oggi, le
inquietudini generate dal progresso tecnologico, che sono sempre
più legate all'angoscia della perdita di identità, generata da un
lato dallo sviluppo dell'ingegneria genetica e dall'altro dalla
diffusione dell'informatica e dalle ricerche sull'intelligenza
artificiale.
Negli anni Ottanta nasce la letteratura cyberpunk (definizione
derivata dall'associazione di punk con la nozione di cyberspazio).
Il testo chiave di questo movimento è il romanzo Neuromante di
William Gibson, che ha per protagonista un cow boy del cyberspazio
che realizza i suoi colpi penetrando elettronicamente nella rete
mondiale di computer che tutto comprende e simula. L'altro capofila
del movimento è Bruce Sterling, autore anche di una serie di testi
teorici.
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