Roma, 21 Giugno 2001
Ore 15:30
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Lufthansa resiste alla ciber-dimostrazione

La ciber-dimostrazione contro Lufthansa programmata per ieri per protestare contro la deportazione forzata degli immigrati senza permesso di soggiorno non è riuscita nell’intento di bloccare il sito della compagnia aerea tedesca. Nonostante sia stato bombardato dal flusso di dati inviato dai contestatori, le contromisure approntate dalla società sono state efficaci. Sven Maier, portavoce dell’associazione Libertad, uno dei gruppi che aderiva alla protesta, sostiene che il sito è stato inaccessibile per una decina di minuti. Il portavoce dell’azienda bersaglio, Thomas Jachnow, invece, ammette soltanto che nei primi dieci-quindici minuti delle due ore della dimostrazione c’è stato un rallentamento ma insiste che, nel complesso, i server hanno retto all’attacco. Ogni anno Lufthansa, per un contratto col governo, rimpatria 10mila clandestini e rifugiati cui siano stati negati la residenza o l’asilo politico. Il business miliardario legato a questi voli e l’uso, in alcuni casi, di metodi violenti da parte delle forze dell’ordine, hanno suscitato in Germania molte critiche. (gar)