Roma, 8 Febbraio 2001
Ore 12:49
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Spamming elettorale: il Garante dice no

Viola la privacy chi utilizza a fini di comunicazione politica indirizzi e-mail reperiti in rete, senza il consenso degli interessati. Lo ha affermato il Garante per la Privacy, che in vista delle prossime elezioni ha affrontato, con alcuni provvedimenti, l'utilizzazione di dati personali per comunicazioni per scopi politici o di propaganda. Secondo l'Autorita' per la protezione dei dati personali, presieduta da Stefano Rodota', ''la mera conoscibilita' degli indirizzi di posta elettronica non consente di per se' l'invio generalizzato di e-mail (il cosiddetto spamming), di qualunque contenuto siano i messaggi, compreso quello politico-elettorale. Cio' tanto piu' se gli indirizzi vengono raccolti attraverso appositi software di ricerca di coloro che utilizzano la posta elettronica''. L'Autorita' ha dichiarato ''fondate le segnalazioni di cittadini che si erano visti arrivare per via telematica nella propria casella di posta elettronica, da parte di un' associazione politica, vari messaggi di comunicazione politica non richiesti e avevano reclamato la tutela della loro privacy, facendo inoltre presente che non era stato loro possibile cancellarsi dagli elenchi dei destinatari dei messaggi in base alle modalita' indicate nelle stesse e-mail non gradite o di essere stati costretti a reiterare piu' richieste di cancellazione''. Il Garante ha imposto all'associazione ''di eliminare dai suoi archivi gli indirizzi di coloro che hanno richiesto la cancellazione dei loro dati e di astenersi dall'utilizzare ulteriormente i dati personali relativi ai cittadini che non abbiano espresso un consenso alla loro utilizzazione per finalita' di comunicazione politica''. Consenso che, ha ricordato l'Autorita', ''puo' essere richiesto agli interessati anche attraverso modalita' semplici''. (Ansa)