Roma, 31 Maggio 2001
Ore 14:40
stampa
chiudi

La manifestazione di Seattle diventa un videogame

Chi nel 1999 non è stato a Seattle per manifestare contro l’Organizzazione mondiale per il commercio può ancora farlo virtualmente grazie a un videogioco, intitolato “State of emergency”, progettato da Rockstar games. I giocatori possono tirare contro l’organismo simbolo del potere economico (che nel videogame non si chiama Wto ma Ato, American trade organization) ogni genere di oggetti e la sfida è quella di resistere più a lungo possibile. Il videogame ha suscitato, come era prevedibile, aspre critiche. Dick Lily, portavoce del sindaco di Seattle, lo ha definito diseducativo per i giovani e offensivo verso i contestatori pacifici e ha aggiunto: “Libertà di espressione non vuol dire infrangere la legge. Un gioco come questo può creare un erroneo collegamento tra le due cose”. Un portavoce della software house ha però negato che il prodotto si ispiri ai fatti di Seattle, sostenendo che la sua progettazione era già iniziata precedentemente. La contestazione – dopo la quale gli antiglobalizzatori sono stati chiamati “popolo di Settle” – si concluse nella violenza, con atti vandalici, scontri tra agenti e manifestanti e 500 arresti. (gar)