Roma, 5 Febbraio 2001
Ore 15:10 |
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Clonato il sito dell’Ocse |
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Per protesta contro il Terzo Global Forum sull’e-government, che si terrà a Napoli a marzo (15-17) alla presenza dei rappresentanti di oltre 40 Paesi, l'Ocse e la Banca Mondiale, è in atto da novembre il cybersquatting politico (operazione che consiste nel fingersi il sito avversario) ai danni dell’Ocse, organizzato dagli attivisti di Officina 99, centro sociale di Napoli, che hanno registrato i domini "ocse.org" e "ocse.it", precedentemente liberi. La sigla internazionale dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, infatti, è Oecd da cui l’indirizzo del sito ufficiale e nessuno aveva registrato la versione italiana. Adesso, chiunque va sul sedicente sito italiano dell'Ocse vi trova la presentazione del Terzo Global Forum sull'e-government. Tutto è graficamente perfetto, ma si trovano definizioni ben diverse da quelle ufficiali: per esempio, il governo elettronico, che nel documento originale pubblicato sul vero sito è definito "strumento di democrazia e sviluppo", viene presentato come "strumento di sottomissione e sviluppo”. Gli organizzatori di questa protesta – che ha anche un sito apposito - avevano un obiettivo preciso: attendere che tutti i motori di ricerca e altri elenchi registrassero ocse.org come sito ufficiale del Global Forum, quindi raccogliere gli accrediti dei giornalisti diretti al meeting per "dirottarli" al loro controvertice, che dovrebbe portare il movimento di Seattle nelle strade di Napoli. (Wam) |