Roma, 3 Maggio 2001
Ore 12:47
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Gran Bretagna: un'inchiesta sulla popolarita' politica online

La questione della popolarità politica online fa discutere. Secondo un’ inchiesta, pubblicata il 30 aprile dal sito Voxpolitics, che si avvale della collaborazione dello Stationnery Office, una società specializzata nella comunicazione istituzionale e governamentale, e di un istituto indipendente di ricerca nella politica pubblica, il Partito conservatore emerge come il più connesso. Al suo sito linkano 1515 altri siti, contro i 1250 che portano a quello dei Laburisti e i 977 a quello dei Liberali Democratici. Inoltre, secondo Voxpolitics.com, il Partito conservatore dispone di tre nomi di dominio diversi che rimandano al suo sito (conservatives.org.uk, conservatives-party.org.uk et conservatives.com). Questo significa che i Consevatori hanno maggiori possibilità di raggiungere i votanti, per quanto gli autori dell’inchiesta abbiano in realtà sottolineato che le forze politiche sono ben lungi dall’essere in grado di usare effettivamente Internet. Secondo Tom Steinberg, il fondatore di VoxPolitics, questi risultati rispecchiano la fisionomia dei votanti: i sostenitori dei conservatori, infatti, sono più ricchi ed hanno più facilmente accesso alle tecnologie. Ma la ricerca pubblicata da VoxPolitics ha aperto un furioso dibattito. Appena reso pubblico, lo studio è stato contestato: il metodo impiegato e le conclusioni ricavate, sollevano una serie di obiezioni. In particolare, il portavoce dei Laburisti ha fatto notare che molti siti che rimandano al suo partito sono stati esclusi dal conteggio, perché appartengono ai ministeri. E il sito Voxpolitics.com si è inventato anche un forum di discussione. (Wam)