Roma, 23 Aprile 2001
Ore 15:10
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Negata l’identificazione di navigatori sospettati di rumors

Gli utenti di una chat room accusati dalla società californiana 2TheMart, fallita nel 1999, di aver diffuso online voci negative per far scendere il prezzo delle azioni non possono essere identificati. Lo ha stabilito il tribunale federale cui la compagnia aveva chiesto l’autorizzazione a rintracciare 23 navigatori per provare che alcuni di loro sono gli stessi individui che le hanno intentato una causa per frode. 2TheMart sostiene la tesi del complotto ed è convinta che qualcuno tramò per diffondere rumors e provocare il fallimento di una compagnia che aveva l’ambizione di competere con eBay, il più famoso sito d’aste della rete. “La legge dice che una persona ha il diritto di parlare restando anonimo” – ha spiegato il giudice Thomas Zilly – “Il Primo emendamento si applica chiaramente anche a Internet”. “Il diritto a parlare anonimamente non è illimitato” – ha ribattuto uno degli avvocati della società, Keith Bardellini. (gar)