Roma, 2 Aprile 2001
Ore 12:30
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San Francisco: la crisi delle dotcom fa crollare il mercato immobiliare

La crisi delle società “puntocom” si sta ripercuotendo pesantemente sul settore immobiliare di San Francisco. Nella città californiana a causa dei fallimenti delle start-up della new economy sono rimasti vuoti 370mila metri quadrati di locali commerciali. Il quartiere di South of Market è stato preso d’assalto tre anni fa da decine di piccole Internet company: il tasso di occupazione è salito dal 92 al 100 per cento e i prezzi degli immobili sono quadruplicati, tanto da costringere i precedenti locatari, tra i quali molti di quegli artisti che davano alla città il suo particolare fascino bohemienne, a trasferirsi. Lo stesso è accaduto nel quartiere di origine ispanica Mission. L’anno scorso contro questo fenomeno sono state organizzate manifestazioni di protesta ed è stata lanciata una petizione, la “Proposition L.”, per porre un freno al cambiamento di destinazione degli immobili e alla costruzione di nuovi edifici. Invece, lo stop all’edilizia selvaggia è stato imposto dal rallentamento economico del settore hi-tech: negli ultimi mesi si sono persi, secondo la società di consulenza Challenger, Gray and Christmas, 35mila posti di lavoro. Una ricerca di Rosen consulting, un’agenzia di consulenza economica e immobiliare, prevede, inoltre, che più dell’80 per cento delle “dotcom” ancora presenti in città sparirà entro la fine dell’anno: ci sono 185mila metri quadri di uffici in costruzione che non troveranno padroni e che difficilmente potranno essere presi in affitto da musicisti e pittori. (gar)