Roma, 22 Marzo 2001
Ore 14:15
stampa
chiudi

Mediterraneo, un mare che unisce

“Il Mediterraneo non deve essere un mare che divide i paesi affacciati sulle opposte sponde ma un ponte che li unisce”. Con queste parole l’ambasciatore egiziano in Italia Latif, presente a Smau Comm, ha auspicato una collaborazione ancora più stretta e “nella salvaguardia delle diversità” tra Italia ed Egitto. “La globalizzazione” – ha aggiunto – “è un fatto, a prescindere se la si valuti positivamente o negativamente: l’economia si sta internazionalizzando sempre di più”. Se l’Egitto, impegnato nello sviluppo tecnologico, punta molto sul coinvolgimento dell’Italia, è anche vero che il nostro paese ha ottime ragioni per investire nella terra del Nilo e nelle altre nazioni del bacino del Mediterraneo. “Si tratta di un’area di grande, se non vitale, interesse per l’Italia” – osserva Francesco Cerulli, vice direttore generale del ministero degli Esteri – “non solo per motivi culturali ma soprattutto economici. L’Italia è il primo o secondo partner economico di quasi tutti i paesi del sud del Mediterraneo, lì ha sei dei suoi fornitori di petrolio. Con l’Egitto, poi, ci sono storici legami di amicizia e impegni ribaditi anche nel corso delle recenti visite del presidente egiziano Moubarak a Roma e del capo dello Stato italiano Ciampi al Cairo”. Cerulli ricorda, inoltre, l’impegno dell’Unione Europea che ha finanziato numerosi programmi di cooperazione internazionale, primo fra tutti Eumedis (Euro-mediterranean information society) per il quale ha erogato 35 milioni di euro destinati a collegare elettronicamente le reti di ricerca. (gar)