Roma, 19 Marzo 2001
Ore 15:30
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Il Messico tenta il grande salto nella rete

La crescita esplosiva delle telecomunicazioni e di Internet è “la più grande occasione che i paesi sottosviluppati possono cogliere per saltare molte tappe dello sviluppo ed è ciò di cui abbiamo bisogno in America Latina e in Messico… È il solo modo che abbiamo per fare il grande salto”. Per il presidente messicano Vicente Fox la telematica offre alle nazioni emergenti un’opportunità unica per avvicinarsi al mondo più avanzato. Secondo il capo dello Stato centroamericano la creazione di una rete nazionale a banda larga permetterà al Messico di rivoluzionare i settori dell’istruzione, della sanità e della pubblica amministrazione e ciò potrebbe avvenire in tempi molto brevi. “Entro due anni questo paese avrà la fibra ottica e i suoi 2600 comuni saranno in rete” – assicura Fox, aggiungendo che i 9500 uffici telegrafici distribuiti sul territorio saranno convertiti in altrettanti punti di accesso pubblici a basso costo, ciascuno dotato di almeno 15 postazioni Internet. Per realizzare quest’impresa si sono già mobilitate tutte le società di telecomunicazioni, collaborando tra loro. “La cosa più innovativa” – osserva Fox – “è che non stiamo investendo in una nuova rete ma stiamo chiedendo a tutte le compagnie di mettere insieme ciò di cui già dispongono”. Negli ultimi anni le vendite di computer nel paese sono aumentate sensibilmente ma la maggior parte della popolazione (il 40 per cento dei cittadini vive in condizioni di povertà) resta esclusa dalla società dell’informazione. La Presidenza intende, infatti, lanciare un progetto di formazione a distanza per raggiungere, a costi ridotti, quei 36 milioni di messicani che non hanno terminato l’obbligo scolastico e un programma di borse di studio per consentire ai meno abbienti di accedere all’istruzione universitaria. Già attualmente, tra fondi pubblici e privati, sono stati destinati all’incentivazione dello studio circa 100 milioni di dollari, oltre 200 miliardi di lire. (gar)