Roma, 17 Marzo 2001
Ore 9:32
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Forse in autunno il voto elettronico

Potrebbe essere la consultazione referendaria il primo banco di prova per il voto elettronico. Il ministero degli Interni infatti - secondo quanto ha spiegato il direttore dei sistemi informativi Maurizio Bruschi - si sta attrezzando per la sperimentazione del voto a distanza e le ''postazioni'' per la consultazione in rete potrebbero essere pronte gia' ''in autunno inoltrato o all'inizio dell'anno prossimo''. ''Se il referendum sul federalismo dovesse andare in porto e il periodo della consultazione fosse fissato in autunno inoltrato - ha detto Bruschi - saremmo pronti. La sperimentazione dovrebbe partire in una delle citta' che hanno gia' avviato la distribuzione della carta d'identita' elettronica, probabilmente Cremona, Avellino o Campobasso''. La carta d'identita' elettronica infatti e' un elemento fondamentale per la consultazione a distanza sia per motivi di sicurezza sia per evitare fenomeni di 'vendita del voto'. Per il voto elettronico la carta d'identita' dovra' contenere anche le impronte digitali. Per ora e' a discrezione dei comuni l'inserimento di questi dati nella carta d'identita' elettronica, ma se il voto a distanza prendesse piede questo elemento sarebbe essenziale. ''Ci vuole una identificazione - ha detto Bruschi - assoluta dell'elettore. Questa votazione, che comunque non e' via Internet, ma attraverso una rete chiusa modello Intranet, e comunque in postazioni pubbliche e non da casa, potra' essere utile soprattutto per i portatori di handicap''. Sara' utile comunque anche per votare in posti diversi dagli abituali seggi. ''In genere - ha ironizzato Bruschi - si pone il problema di votare o di andare al mare. In questo modo si potra' votare anche al mare e comunque in posti diversi dal seggio nel quale siamo residenti''. Per quanto riguarda i costi, secondo il ministero degli Interni basterebbe fare un riferimento alle spese sostenute per le elezioni in circa dieci anni. Ogni consultazione infatti, sottolineano, costa circa 720 miliardi compreso tutto, anche il pagamento degli scrutatori. ''Tecnicamente - ha detto Bruschi - dall'autunno saremo pronti. Ribadiamo solo che non si tratta di un voto tramite Internet o da casa ma che avverra' solo in postazioni pubbliche''. L'avvio del progetto e' costato circa 7 miliardi, per il 50% cofinanziato dall'Unione Europea. (Ansa)