Roma, 8 Marzo 2001
Ore 12:21
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Il Consiglio d'Europa tra privacy e cybercriminalità

IL CONSIGLIO EUROPA TRA PRIVACY E CIBER-CRIMINALITA' Internet ospita circa 4.000 siti razzisti, 2.500 dei quali hanno origine negli Stati Uniti. Su questo dato il Consiglio d'Europa ha attivato un progetto di convenzione contro la cyber-criminalità. La ricercatrice svizzera Beatrice Metraux ha esposto i dati del suo studio sulla xenofobia in Rete: quattromila siti razzisti, 50.000 croci uncinate di cui 2.000 solo in Germania, una quantità impressionante di simboli fascisti, l'85 per cento dei quali in siti statunitensi. Uno dei motivi per i quali il razzismo circola liberamente in Rete è la possibilità di mantenere l’anonimato. Stefano Rodotà, presidente della Commissione europea sulla privacy e garante in Italia per la protezione dei dati personali, ritiene che le inchieste e gli studi finora condotti in tutti i paesi dimostrano che “la prima preoccupazione dei cittadini è la protezione della privacy''. Il progetto di convenzione del Consiglio d'Europa, che ad aprile sarà presentato a Strasburgo, dovrebbe diventare entro la fine dell'anno il primo trattato internazionale sulla repressione della cyber-criminalità. Secondo l’americano Bruce W. McConnell una decina di paesi nel mondo si sono dati gli strumenti legislativi per combattere il crimine in Rete: tra questi Stati Uniti, Filippine, Australia e Canada. (ANSA) (Ansa)