Roma, 28 Febbraio 2001
Ore 12:10
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Sud Africa, una politica per le telecomunicazioni

Il Sud Africa ha bisogno di una politica per le telecomunicazioni se non vuole essere tagliato fuori dalla rivoluzione digitale. Nonostante l’arretratezza di alcuni settori, il paese può contare su alcuni altri settori molto sviluppati e può fare da traino al progresso tecnologico dell’intero continente africano. Il quadro della situazione è stato tracciato nel corso di un incontro che ha riunito a Cape Town gli esperti della Dotforce, l’Internet taskforce degli otto paesi più industrializzati del mondo. A sette anni dalla fine dell’apartheid, il 14 per cento della popolazione dispone di una linea telefonica (la percentuale continentale è del 2) e due milioni di cittadini su 43 si collegano a Internet. La necessità di un coordinamento politico è stata sottolineata tanto dagli analisti, come Vernon Ellis di Accenture, quanto dagli operatori locali, come Myron Zlotnik, presidente del provider M-Web, presenti al meeting. Il ministro delle Comunicazioni Ivy Matsepe-Casaburri ha assicurato che entro marzo verranno emanate alcune importanti direttive in materia di telecomunicazioni. Il provvedimento più atteso riguarda l’assegnazione delle licenze per competere con l’attuale gestore monopolista Telkom. Il governo sta lavorando, inoltre, in collaborazione con l’ente Poste, a un progetto per portare Internet nelle aree rurali: entro maggio saranno aperti i primi cento punti pubblici di accesso al web, a basso costo o addirittura gratuiti. (gar)