"Al momento non è possibile accedere alle
trasmissioni". È quanto si legge sulla homepage dell'azienda
televisiva canadese iCravet,
a cui la corte di giustizia ha ordinato di interrompere,
temporaneamente, la trasmissione di programmi televisivi protetti dal
diritto di autore. L'azienda infatti è stata riconosciuta colpevole del
"più grande e del più sfacciato furto mai commesso" come
sostengono i suoi accusatori, 10 studios di Hollywood, tra cui Twentieth
Century Fox e la Walt Disney, la ABC, la CBS, tre reti americane e due
associazioni sportive. In rete dallo scorso anno, iCrave metteva in
linea gratuitamente i programmi sportivi e di intrattenimento di 17
emittenti canadesi e americane, senza tagli né interruzioni, e
soprattutto non preoccupandosi di chiedere un'autorizzazione. Il
processo è uno dei primi segnali dello scontro che probabilmente si
aprirà tra emittenti tradizionali e aziende online con la diffusione
della Webtv, la fusione tra Internet e la televisione. Negli Stati Uniti
un'associazione di emittenti e compagnie cinematografiche ha chiesto al
Congresso di bloccare il rilascio della concessione dei diritti di
autore sui loro programmi ai cosiddetti webcast. L'azienda canadese ha
replicato alle accuse di violazione dei diritti d'autore appellandosi
alla legge canadese che le darebbe il diritto di ritrasmettere il
segnale di altre televisioni, allo stesso modo delle compagnie
satellitari. Secondo il portavoce della azienda, se la compagnia non
inserisce tagli e spot, e alla fine paga i diritti, l'operazione
rientrerebbe nei limiti della legalità. (Cnet) |