Roma, 31 gennaio 2000

 È battaglia tra webcast e broadcast

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"Al momento non è possibile accedere alle trasmissioni". È quanto si legge sulla homepage dell'azienda televisiva canadese iCravet, a cui la corte di giustizia ha ordinato di interrompere, temporaneamente, la trasmissione di programmi televisivi protetti dal diritto di autore. L'azienda infatti è stata riconosciuta colpevole del "più grande e del più sfacciato furto mai commesso" come sostengono i suoi accusatori, 10 studios di Hollywood, tra cui Twentieth Century Fox e la Walt Disney, la ABC, la CBS, tre reti americane e due associazioni sportive. In rete dallo scorso anno, iCrave metteva in linea gratuitamente i programmi sportivi e di intrattenimento di 17 emittenti canadesi e americane, senza tagli né interruzioni, e soprattutto non preoccupandosi di chiedere un'autorizzazione. Il processo è uno dei primi segnali dello scontro che probabilmente si aprirà tra emittenti tradizionali e aziende online con la diffusione della Webtv, la fusione tra Internet e la televisione. Negli Stati Uniti un'associazione di emittenti e compagnie cinematografiche ha chiesto al Congresso di bloccare il rilascio della concessione dei diritti di autore sui loro programmi ai cosiddetti webcast. L'azienda canadese ha replicato alle accuse di violazione dei diritti d'autore appellandosi alla legge canadese che le darebbe il diritto di ritrasmettere il segnale di altre televisioni, allo stesso modo delle compagnie satellitari. Secondo il portavoce della azienda, se la compagnia non inserisce tagli e spot, e alla fine paga i diritti, l'operazione rientrerebbe nei limiti della legalità. (Cnet)

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