Il più grande
sito di aste telematiche, eBay,
ha vinto il primo round della causa contro la rivale Bidder's
edge. Quest'ultima aveva condotto di frequente ricerche
nella banca dati di eBay (in certi casi più di 100 mila volte
nell'arco di una sola giornata) copiando la lista
dell'inventario e presentandola poi ai propri clienti. "Gli
articoli offerti da eBay - afferma Ronald Whyte, il giudice che
ha emesso l'ingiunzione, - costituiscono ben il 69 per cento
della banca dati di Bidder's edge". Whyte sostiene inoltre
che la ripetuta intrusione della casa d'aste rivale nella banca
dati di eBay rischia di danneggiare l'efficienza del sistema e
di causare potenziali perdite di dati. "Il precedente
giuridico - fa notare Jay Monahan, avvocato difensore di eBay -
servirà a garantire che chi opera sulla Rete non debba temere
di vedere il frutto del proprio lavoro rubato da altri". La
Bidder's Edge ovviamente non è d'accordo. Secondo Kimbo Mundy,
uno dei fondatori dell'azienda, infatti, il vero nocciolo della
questione è quello di garantire "la libertà di accesso
alle informazioni su Internet". (Ansa) |