La crescita del
commercio elettronico preoccupa i governatori dei 50 stati
americani che temono di veder diminuire drasticamente le loro
risorse fiscali se le transazioni on line resteranno non
tassabili. Il Congresso,
infatti, lo scorso anno ha varato un provvedimento triennale di
defiscalizzazione, che alcuni ora vorrebbero addirittura
prorogare, per favorire lo sviluppo di Internet, ma il fenomeno
del commercio in rete ha assunto proporzioni ormai ragguardevoli
e si prevede che nei prossimi tre anni il mercato varrà 1500
miliardi di dollari (circa 3 milioni di miliardi di lire). Più
di un terzo delle entrate di ciascuno stato proviene dalle
imposte sulle vendite dei beni di consumo, non esigibili nel
caso dello shopping on line. "Siamo preoccupati per quello
che accadrà all'istruzione e agli altri servizi se gli stati
perderanno il 40 per cento delle loro risorse provenienti dalle
tasse sui beni di consumo" - ha detto il vice presidente
dell'Associazione
nazionale dei governatori, il democratico Parris Glendening.
(AFP)
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