Roma, 27 luglio 2000
ore 14:30

Mp3: Giudice Usa oscura il sito Napster

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Con una decisione destinata a far discutere moltissimo nonché, e forse proprio per questo, a creare un precedente significativo, la magistratura Usa ha disposto la chiusura a scopo cautelare del sito Napster.com su Internet, utilizzato da un numero crescente di appassionati per scambiarsi brani musicali in formato Mp3: una pratica che a detta della Riaa, l'Associazione degli Industriali Discografici Americani, costituisce violazione delle norme sul diritto di autore e sulla concorrenza, e sottrae indebitamente ad affiliati come Emi, Sony, Warner e così via profitti incalcolabili. Nell'udienza preliminare della causa mossa dalla stessa Riaa alla Napster Inc. il giudice federale Marilyn Hall Patel, della Corte Distrettuale di San Francisco, ha accolto la richiesta della prima e ordinato che il relativo sito in Rete sia chiuso a partire dalla mezzanotte di venerdì, previo deposito di una garanzia per 5 milioni di dollari (in lire 10 miliardi) a copertura delle perdite finanziarie che la compagnia citata in giudizio dovesse indebitamente subire come conseguenza del provvedimento. Patel Hall ha motivato l'ordinanza, la cui rapidità di emissione ha sorpreso un po' tutti, con l'oggettiva difficoltà di considerare mero "uso personale" l'interscambio musicale che si realizza attraverso il sito: complessivamente 20 milioni di utenti, destinati a moltiplicarsi fino a 70 milioni entro la fine dell'anno in mancanza di contromisure. L'avvocato della Riaa, Frank Russell, ha fatto presente alla corte che, mentre l'udienza era in corso, ogni minuto in media ben 1.400 canzoni erano scaricate attraverso l'accesso a Napster.com, con un controvalore stimato in 100 mila dollari persi per ognuno di tali brani, 200 milioni di lire l'uno. "E' assolutamente risaputo da parte di Napster che la sua è una violazione di legge", ha commentato il giudice. Il legale della società californiana, David Boies, ha preannunciato appello contro la decisione, in linea di massima escludendo la possibilità di raggiungere una transazione; dal canto loro il presidente di Napster stessa, Hank Barry, e il suo fondatore, il diciannovenne Shawn Fanning, hanno prospettato l'ipotesi di reagire rivolgendosi in prima persona al potenzialmente immenso pubblico che naviga via Internet. (Agi)

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