Roma, 27 gennaio 2000

Cina: aumenta il controllo su Internet

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Il governo cinese ha imposto alle società che operano in Internet nuove regole restrittive, con la motivazione che i siti web fanno trapelare segreti di stato. Questa normativa è solo l'ultima di una serie di misure contro l'informazione, potenzialmente sovversiva, veicolata dalla rete telematica. I provider cinesi, infatti, sulla base di un accordo col governo, impediscono l'accesso a determinati siti, anche se molti utenti riescono ad aggirare il blocco collegandosi a server non cinesi. Entro lunedì prossimo gli operatori Internet dovranno, pena la chiusura dell'attività, rivelare al governo i numeri seriali dei programmi e i nomi dei dipendenti che hanno accesso al software. Inoltre, se fanno uso di sistemi crittografici, saranno costretti a rendere noto il codice sorgente. Sia i professionisti che i singoli utenti saranno tenuti a richiedere l'approvazione alle agenzie governative per la sicurezza prima di pubblicare o rendere noto mediante chat, newsgroup o bullettin board materiale informativo inedito di interesse pubblico. Il governo ha già istituito un'unità di controllo per monitorare Internet e ha intentato un processo contro il gruppo dissidente Falung Gong per aver diffuso on line opinioni ostili e aver divulgato informazioni riservate. Tutto ciò complica la posizione delle società e degli investitori stranieri che stanno puntando molto sullo sterminato mercato cinese. Nella seconda metà del '99 il numero dei navigatori è più che raddoppiato, salendo da 4 a quasi 9 milioni.(Associated Press)

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