Roma, 26 gennaio 2000

 Usa: le primarie on line non piacciono alle minoranze

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Un gruppo di attivisti americani per i diritti civili, il Voting Integrity Project, ha intentato causa contro il partito democratico dell'Arizona sostenendo che l'iniziativa di effettuare le primarie via Internet è iniqua nei confronti delle minoranze e viola la legge sul diritto al voto del 1965. Secondo tale normativa alcuni stati dell'unione, fra cui l'Arizona, sono tenuti a sottoporre al Dipartimento di Giustizia le modifiche alle leggi elettorali, adempimento cui i democratici hanno provveduto in ritardo e solo dopo l'esplosione delle polemiche. Deborah Phillips, presidente del Voting Integrity Project, ha dichiarato che istituire il voto telematico "è come rimettere le minoranze a sedere nell'ultima fila dell'autobus" perché "i cittadini che non hanno accesso sono quelli appartenenti alle minoranze etniche e razziali". Il dirigente democratico Cortland Coleman difende il progetto di rinnovamento delle procedure elettorali del partito, sostenendo che ha riscosso consensi tra le minoranze e assicurando che si potrà votare anche da tradizionali cabine. Inoltre, accusa il Voting Integrity Project di non essere un'associazione al di sopra delle parti ma di contare tra i suoi sostenitori nomi di illustri conservatori tra i quali il deputato repubblicano Bob Dornan e l'ex candidato al senato Oliver North. (Washington Post)

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