Roma, 25 gennaio 2000

 Violato sito del governo giapponese per ricordare la strage di Nankino

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Hacker cinesi sono riusciti ad introdursi in un sito web del governo giapponese facendo comparire sull'home page un messaggio di denuncia contro il rifiuto nipponico di riconoscere ufficialmente il massacro di Nankino compiuto nel 1937, quando - durante l'occupazione della Manciuria - le truppe imperiali giapponesi uccisero centinaia di migliaia di civili cinesi. "Il popolo cinese ha il dovere di esprimere la sua protesta contro il governo giapponese che rifiuta di riconoscere il massacro di Nankino del 1937 come un crimine di fronte alla storia" si legge sul messaggio scritto dai pirati informatici.

L'episodio di hackeraggio era stato preceduto da altre tensioni. La scorsa settimana un raduno della estrema destra giapponese a Osaka aveva negato realtà storica al massacro scatenando in Cina, per le strade di Nankino, la protesta di centinaia di cittadini mentre il governo cinese aveva indirizzato al Giappone un documento ufficiale di protesta. La violazione ai danni del sito del governo nipponico, verso la quale le autorità hanno avviato un'approfondita inchiesta, ha suscitato una certa apprensione tanto da sollecitare l'aiuto degli Stati Uniti per rimediare all'accaduto.  (Reuters)

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