Il presidente
degli Stati Uniti Bill Clinton, in visita in India, si è
compiaciuto per la rivoluzione tecnologica in corso nel paese
asiatico ma, al tempo stesso, ha messo in guardia contro il
rischio di un'accentuazione delle differenze sociali.
"Milioni di indiani sono collegati a Internet ma milioni
non dispongono neanche dell'acqua potabile" - ha detto
Clinton ai pionieri del web di Hyderabad, capitale dello stato
di Andrah Pradesh nel sud del paese che contende al distretto di
Bangalore il primato nello sviluppo tecnologico. La città,
soprannominata Cyberabad, ospita infatti più di 300 industrie
informatiche. "Ben vengano i nuovi miliardari e la
quotazione delle start-up indiane nel Nasdaq" - ha
proseguito Clinton - "ma occorre fare delle nuove scoperte
la migliore arma che l'umanità abbia mai conosciuto per
combattere la povertà". L'India è, dopo gli Stati Uniti,
il secondo esportatore al mondo di software ma metà della
popolazione è analfabeta e un terzo vive al di sotto della
soglia di povertà. Clinton ha affermato che, grazie a Internet,
si aprono nuove possibilità per educare i cittadini e ha
promesso aiuti per 5 milioni di dollari (10 miliardi). Un
consorzio americano, inoltre, finanzierà la realizzazione di
una città tecnologica da 12 miliardi di dollari (oltre 20 mila
miliardi di lire). (AFP) |
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