Una inedita
disputa giudiziaria ha portato al sequestro di un server di
internet, quello di Payland.com,
che dal gennaio scorso offriva ai suoi iscritti la possibilità
di guadagnare un euro per ogni ora di collegamento in rete in
cambio dell'accettazione di un banner. La vertenza viene
segnalata dalla stessa Payland, una società indipendente
fondata da tre giovani imprenditori di Ascoli Piceno che in
sostanza offre soldi a chi, assieme ai contenuti di internet,
guarda anche il loro banner personalizzato in base ai propri
orientamenti da consumatore. Netfraternity, ricorda il
comunicato, possiede un brevetto industriale italiano e accusa
Payland di ''contraffazione''. L'amministratore delegato di
Payland, Mauro Forconi, si difende sottolineando invece che la
sua società ha sviluppato il software in maniera esclusiva e
senza abusi. Il sequestro, disposto dal tribunale di Padova già
il 12 maggio scorso per bloccare il server, sta causando ''ingenti
danni'' tanto alla società quanto ai ''paylanders'', oltre
35.000, ''che vengono privati della possibilità di guadagnare''
e, sottolinea la nota, hanno inviato più di 1.500 messaggi di
solidarietà a Payland.com. (Ansa) |