La scorsa settimana, il governo di Mosca, per la prima volta, ha
ammesso pubblicamente l'esistenza di un progetto di controllo su
Internet, nome in codice Sorm-2: un Echelon russo, insomma, ma dai
contorni più oscuri. E sulla stampa dell'ex Unione sovietica già si
torna a parlare dell'ombra minacciosa della censura, dello spionaggio
industriale, e dei complotti dell'epoca d'oro del Kgb. Sorm-2,
denunciano i cybernavigatori russi, rischia di paralizzare tutta la
comunicazione che viaggia sulla Rete, con un'insopportabile violazione
della privacy e una forte limitazione della libertà di tutti coloro che
usano il computer per comunicare. Ma non solo: c'è anche il pericolo di
manipolazioni e di controlli sull'informazione. Secondo Anatoly
Levenchuk, esperto informatico di Mosca, sarebbero già 350 i provider
della capitale russa posti sotto il controllo degli agenti governativi
della Fss, il servizio di sicurezza federale. Alle accuse di spionaggio
degli attivisti per la libertà di Internet, che si raccolgono intorno
al sito di Levenchuk, www.libertarium.ru,
ribatte Alexei Rokotyan, capo del dipartimento di comunicazione
elettronica del Ministero delle Comunicazioni, negando che il progetto
sia finalizzato ad un controllo totale dell'informazione trasmessa via
Internet, ribadendo però che: "Gli organi di sicurezza e le forze
speciali hanno il diritto - e adesso anche la possibilità - di
monitorare la corrispondenza e le conversazioni telefoniche dei singoli
cittadini, secondo quanto stabilisce la legge."
(AP) |