Roma, 22 febbraio 2000

 Internet "russa" sotto il controllo dei servizi segreti

chiudi

La scorsa settimana, il governo di Mosca, per la prima volta, ha ammesso pubblicamente l'esistenza di un progetto di controllo su Internet, nome in codice Sorm-2: un Echelon russo, insomma, ma dai contorni più oscuri. E sulla stampa dell'ex Unione sovietica già si torna a parlare dell'ombra minacciosa della censura, dello spionaggio industriale, e dei complotti dell'epoca d'oro del Kgb. Sorm-2, denunciano i cybernavigatori russi, rischia di paralizzare tutta la comunicazione che viaggia sulla Rete, con un'insopportabile violazione della privacy e una forte limitazione della libertà di tutti coloro che usano il computer per comunicare. Ma non solo: c'è anche il pericolo di manipolazioni e di controlli sull'informazione. Secondo Anatoly Levenchuk, esperto informatico di Mosca, sarebbero già 350 i provider della capitale russa posti sotto il controllo degli agenti governativi della Fss, il servizio di sicurezza federale. Alle accuse di spionaggio degli attivisti per la libertà di Internet, che si raccolgono intorno al sito di Levenchuk, www.libertarium.ru, ribatte Alexei Rokotyan, capo del dipartimento di comunicazione elettronica del Ministero delle Comunicazioni, negando che il progetto sia finalizzato ad un controllo totale dell'informazione trasmessa via Internet, ribadendo però che: "Gli organi di sicurezza e le forze speciali hanno il diritto - e adesso anche la possibilità - di monitorare la corrispondenza e le conversazioni telefoniche dei singoli cittadini, secondo quanto stabilisce la legge."  (AP)

chiudi