Roma, 19 gennaio 2000

 Microsoft: 70 pagine per respingere le accuse

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In un rapporto di 70 pagine inviato al giudice federale Thomas Penfield Jackson e pubblicato integralmente dal New York Times, Microsoft tenta l'estrema difesa dall'accusa di monopolio intentata dal Dipartimento di Giustizia e da 19 stati, la cui documentazione è già stata depositata. La società di Bill Gates respinge la "constatazione di fatto" di pratiche monopolistiche pronunciata dalla Corte lo scorso novembre e sostiene di aver affrontato la concorrenza di rivali quali Apple, Unix e Linux. Nel rapporto si afferma che l'accusa non ha dimostrato che Microsoft "ha tenuto una condotta anti-competitiva che ha contribuito al mantenimento di una supposta situazione di monopolio nei sistemi operativi" né che "abbia avuto l'intenzione di monopolizzare il mercato del software di navigazione web". Nelle prossime settimane, le due parti potranno esercitare reciprocamente il diritto di replica. Il dibattimento in aula è fissato per febbraio mentre le conclusioni del giudice sono previste per marzo. Se il giudice sentenzierà che l'azienda ha infranto la legge, la decisione della sanzione richiederà almeno qualche mese di tempo. Intanto, continuano a Chicago i colloqui col mediatore Richard Posner per approdare a un accomodamento extra giudiziale. La pubblicazione del rapporto avviene in coincidenza con quella del bilancio dell'ultimo trimestre '99: Microsoft ha realizzato profitti per due miliardi e mezzo di dollari (quasi 5 mila miliardi di lire), il 22 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

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