In un rapporto di 70 pagine inviato al giudice federale Thomas
Penfield Jackson e pubblicato integralmente dal New
York Times, Microsoft
tenta l'estrema difesa dall'accusa di monopolio intentata dal
Dipartimento di Giustizia e da 19 stati, la cui documentazione è già
stata depositata. La società di Bill Gates respinge la
"constatazione di fatto" di pratiche monopolistiche
pronunciata dalla Corte lo scorso novembre e sostiene di aver affrontato
la concorrenza di rivali quali Apple, Unix e Linux. Nel rapporto si
afferma che l'accusa non ha dimostrato che Microsoft "ha tenuto una
condotta anti-competitiva che ha contribuito al mantenimento di una
supposta situazione di monopolio nei sistemi operativi" né che
"abbia avuto l'intenzione di monopolizzare il mercato del software
di navigazione web". Nelle prossime settimane, le due parti
potranno esercitare reciprocamente il diritto di replica. Il
dibattimento in aula è fissato per febbraio mentre le conclusioni del
giudice sono previste per marzo. Se il giudice sentenzierà che
l'azienda ha infranto la legge, la decisione della sanzione richiederà
almeno qualche mese di tempo. Intanto, continuano a Chicago i colloqui
col mediatore Richard Posner per approdare a un accomodamento extra
giudiziale. La pubblicazione del rapporto avviene in coincidenza con
quella del bilancio dell'ultimo trimestre '99: Microsoft ha realizzato
profitti per due miliardi e mezzo di dollari (quasi 5 mila miliardi di
lire), il 22 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso
anno.
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