L’Autorità garante
della concorrenza e del mercato ha condannato il gruppo
telefonico Wind per
pubblicità ingannevole. Oggetto dell’istruttoria, una serie di spot
in cui la società presenta le proprie tariffe come le più convenienti
sul mercato, ventilando la possibilità, per i consumatori, di
risparmiare fino al 70 per cento, senza specificare però rispetto a
quale operatore. Secondo l’Autorità guidata da Giuseppe Tesauro,
invece, le tariffe Wind risultano più convenienti rispetto a quelle
degli altri soltanto in determinate fasce orarie e rispetto ad uno o all’altro
operatore preso in considerazione. La Wind ha obiettato che, dal momento
che i nuovi operatori telefonici, tra cui Wind, Infostrada
e Tele2, detengono
soltanto una quota marginale del mercato (meno dell’1 per cento), la
convenienza oggetto degli spot si riferiva al gruppo Telecom.
Ma l’Antitrust, pur riconoscendo che in alcune fasce Wind consente un
effettivo risparmio, ha condannato la società e le ha imposto di
rettificare il messaggio pubblicitario. |