Roma, 18 aprile 2000
ore 11:20

Commercio elettronico: 60 mila miliardi nel '99

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Il commercio elettronico nel settore business-to-consumer ha raggiunto nel 1999 un valore di circa 33 miliardi di dollari (oltre 60 mila miliardi di lire). Lo studio, commissionato dall'associazione dei rivenditori on line Shop.org  alla società di ricerche Boston Consulting Group, è stato presentato in occasione della conferenza di San Jose, in California, sulle prospettive delle vendite in rete per il 2000. L'indagine è stata condotta su 412 rivenditori di diverse categorie commerciali. L'incremento rispetto all'anno precedente è stato del 120 per cento ma entro il 2000 si prevede un ulteriore aumento dell'85 per cento. Il boom si deve a vari fattori: sono più numerosi gli utenti del web; sono sempre di più gli esercizi tradizionali che scelgono di avere una presenza in rete; sono nati molti operatori specializzati che vendono esclusivamente on line. Il commercio elettronico è diventato progressivamente più accettabile per i consumatori, che hanno fatto ricorso sempre più spesso a modalità alternative di accesso alle merci, come le aste e i gruppi di acquisto. Viaggi, prodotti informatici e servizi finanziari sono i beni maggiormente venduti: il loro mercato rappresenta, infatti, ben il 70 per cento del totale. In percentuale, però, la crescita più significativa si è registrata nei settori delle automobili (2300 per cento), dei giocattoli (440 per cento) e dei farmaci e cosmetici (780 per cento). Il rapporto evidenzia anche aspetti insoddisfacenti: nel 65 per cento dei casi la compilazione del modulo di ordine viene interrotta prima della conclusione della transazione, segno che il processo di acquisto on line risulta spesso ancora lento e macchinoso. Nel prossimo futuro tra i rivenditori on line ci sarà una dura selezione: la competizione vede favorite le prime 50 imprese, il cui giro d'affari attuale rappresenta i due terzi del totale. (Newsbytes)

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