Roma, 13 gennaio 2000

Usa: boom della formazione a distanza

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Un recente studio del governo degli Stati Uniti ha evidenziato negli ultimi anni una crescita esponenziale dell'offerta di formazione universitaria a distanza. L'indagine ha coinvolto 1601 istituzioni accademiche e superiori rilevando che tra il '97 e il '98 il 34 per cento aveva già attivato corsi a distanza mentre il 20 per cento ne stava programmando l'introduzione. Nel triennio compreso tra il 1995 e il 1998 il numero dei programmi didattici a distanza è più che raddoppiato, da quasi 26 mila a oltre 52 mila. Parallelamente, il numero degli iscritti è cresciuto dai 750 mila dell'anno accademico 1994/95 a 1, 6 milioni di studenti nel 97/98. La teleformazione è più presente nelle istituzioni pubbliche (78 per cento) che in quelle private (19 per cento). Il ruolo di Internet in questo contesto è centrale: l'82 per cento delle scuole che prevedono didattica a distanza si avvale di un uso "asincronico" della rete, ovvero dei siti e della posta elettronica, mentre il 60 per cento utilizza il web in modo "sincronico" cioè in tempo reale, mediante tecnologie come le chat on line. Altro strumento di larga diffusione e il video. James H. Ryan, responsabile del programma didattico a distanza alla Pennsylvania State University, che comprende oltre 400 corsi, spiega al New York Times che le ragioni di un cambiamento così profondo delle modalità di studio sono da rintracciare nello sviluppo tecnologico e nel crescente bisogno di formazione permanente. La necessità di riqualificazione professionale ha portato le istituzioni a confrontarsi con un nuovo pubblico di studenti maturi. "Molti dei nostri corsisti" - continua Ryan - "iniziano le lezioni alle 10,30 di sera, dopo una giornata di lavoro e, magari, dopo aver messo a letto i figli".

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