Sono in
maggioranza i piccoli e medi editori a trarre vantaggi da
Internet e dal commercio in rete. E' quanto ha sottolineato
Giovanni Peresson, dell'ufficio studi Aie, presentando in
occasione del salone del libro di Torino i risultati di una
ricerca sui siti delle case editrici italiane. Manca però
ancora una vera cultura di impresa aggiornata, ha aggiunto
Peresson, in particolare per quel che riguarda la new economy.
L'Aie pensa così a corsi di aggiornamento e a offrire
collaborazione in questo senso. Tra i siti che offrono anche
libri in vendita, per esempio, il 35,4% non prevede pagamenti in
carta di credito, il 64,6% usa ancora solo il contrassegno e il
13,4% non spiega chiaramente i mezzi di pagamento, spesso poi
non si specifica chi paga le spese di spedizione e si danno
insufficienti informazioni su sicurezza e privacy. Solo il 2,4%
usa il corrire per la consegna, invece delle poste. L'11% dei
siti presenta anche pubblicita' per finanziare la propria
presenza in rete e di questi il 3,7 sono piccole imprese, mentre
il 46,7 ha un fatturato superiore ai 20 miliardi e presenta
partnerschip solo con aziende interne allo stesso gruppo
editoriale, mentre solo il 5,8% ne ha con aziende esterne. (ANSA) |