Continuano le
incursioni degli hacker nei computer del governo americano. Nonostante
l'appello lanciato il mese scorso dal presidente degli Usa Bill Cliton
e dal Pentagono affinché i pirati informatici passino dalla parte
della legalità andando a lavorare per il governo, gli attacchi degli
hacker nel 2000 sono stati già quasi 14 mila. L'anno scorso erano
stati poco più di 22 mila, contro le quasi 6 mila violazioni
informatiche del 1998. La notizia, riportata oggi dal Washington Post,
proviene dall'Agenzia sistemi informatici della difesa americana (Disa).
Ma non si tratta solo di intrusioni informatiche o di virus realizzati
da pirati informatici che violano i computer del governo per
dimostrare di essere i più bravi. Secondo alcuni esperti di
informatica, infatti, alcuni attacchi sarebbero veri e propri atti di
guerra elettronica, incursioni programmate da governi stranieri per
saggiare le difese informatiche degli Stati Uniti o per rubare segreti
militari. L'ultimo caso noto riguarda una incursione nei computer di
Los Alamos, il laboratorio atomico di ricerche militari Usa, che
esperti dell'Agenzia di sicurezza nazionale ritengono sia stato
provocato dal governo cinese. L'incursione risale all'inizio dell'anno
ma e' stata resa nota solo lo scorso tre agosto, e ha provocato una
secca smentita da parte delle autorità di Pechino. (Ansa) |