Pedofilia: inchiesta a
verona; societa' dietro siti internet ''Dietro al traffico dei siti
pedofili di Internet ci sono grosse società che hanno sede in America
e in Russia, con potenti provider collegati a società che raccolgono
soldi da coloro che si collegano e scaricano il materiale pornografico''.
Lo ha affermato il pm veronese Mario Giulio Schinaia che conduce
l'inchiesta sulla pedofilia via Internet, con indagate una sessantina
di persone, tra cui un prete, imprenditori, funzionari di banca,
impiegati statali. ''Gli indagati sono distribuiti in parti uguali in
tutto il territorio nazionale, non più al sud non più al nord -
prosegue Schinaia senza entrare nello specifico dell'inchiesta che
potrebbe portare a ulteriori sviluppi - ma sottolineo che si tratta di
persone che si sono collegate con un certo sito sotto controllo e con
un determinato tipo di carte di credito in un determinato periodo''.
''Tante altre ce ne sono - ha aggiunto il magistrato - che si
collegano a centinaia di altri siti e con altre modalità, il fenomeno
e' diffusissimo: c'è gente che spende quotidianamente centinaia di
migliaia di lire per scaricare le fotografie di contenuto pedofilo''.
Per l'inquirente, ''chi spende tutti questi soldi, spesso non resiste
alla tentazione di lucrare a sua volta e quindi può incorrere, oltre
che nella detenzione, anche nell'ulteriore distribuzione, tramite
cessione o commercializzazione, del materiale pedofilo''. E, oltre a
questo, vi e' - sottolinea Schinaia - chi a sua volta lo produce: e'
questo il reato piu' grave''. In questo reato, il 600ter del codice
penale, incorre chi - come, stando al materiale rinvenuto nella sua
abitazione, il sacerdote torinese arrestato - compare nelle immagini
di pornografia minorile e quindi le realizza o contribuisce a
realizzarle. Il pm di Verona ha sottolineato infine di aver ricevuto
''grande collaborazione da parte degli istituti bancari: gli strumenti
per contrastare lo sfruttamento sessuale minorile ci sono - ha detto -
basta praticarli''. I protagonisti delle immagini scaricate dal sito
pedofilo russo su cui si sono in particolare concentrate le indagini
sono bambini a partire dai sei mesi di età.(Ansa) |