La società di
ricerca Booz Allen
& Hamilton ha reso noto oggi un rapporto sul cosiddetto
divario digitale, la contrapposizione tra chi ha accesso alle
nuove tecnologie e chi al contrario rimane ai margini della
nuova economia. Secondo la ricerca, intitolata Raggiungere
l'accesso universale e disponibile sul sito
del primo ministro, ben 20 milioni di persone nei prossimi
tre anni rischiano di essere tagliati fuori dalla nuova economia,
sebbene la diffusione di Internet nel Regno Unito sia al di
sopra della media europea. "La battaglia contro il divario
tecnologico - ha spiegato uno degli autori, Mark Page - va
combattuta su due fronti. Da una parte è necessario garantire a
tutti l'accesso a Internet, rendendo disponibili terminali
collegati alla rete nelle case e nei posti di lavoro. Non basta
infatti installare una postazione internet in biblioteca,
utilizzabile solo per poche ore e a rotazione. E qui veniamo al
secondo aspetto. Favorire l'interesse per la rete attraverso
incentivi, riduzioni di prezzo e offerte formative". Tra le
proposte, sconti fiscali per le aziende che forniscono i
collegamenti e l'attrezzatura necessaria per navigare. Destinare
i proventi della Lotteria di Stato a finanziare progetti per
ridurre il divario digitale e promuovere corsi di formazione. E
ancora sviluppare infrastrutture nazionali a basso costo,
postazioni internet pubbliche, prima di tutto nelle scuole, e
carte di "credito Internet" per i più poveri. E poi,
sul modello americano, offrire incentivi a chi usa la rete per
accedere ai servizi governativi, creando una portale rivolto
proprio ai rapporti tra 10 Downing street e i cittadini. "Occorre
elaborare un programma - ha concluso Page - per raggiungere il
70 per cento della popolazione contro l'attuale 22 per cento
entro il 2003 per arrivare a un accesso universale per il 2005.
Due obiettivi ambiziosi ma realizzabili" (Newsbytes) |
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