Roma, 09 marzo 2000
ore 11:00

Come affrontare il digital divide

La società di ricerca Booz Allen & Hamilton ha reso noto oggi un rapporto sul cosiddetto divario digitale, la contrapposizione tra chi ha accesso alle nuove tecnologie e chi al contrario rimane ai margini della nuova economia. Secondo la ricerca, intitolata Raggiungere l'accesso universale e disponibile sul sito del primo ministro, ben 20 milioni di persone nei prossimi tre anni rischiano di essere tagliati fuori dalla nuova economia, sebbene la diffusione di Internet nel Regno Unito sia al di sopra della media europea. "La battaglia contro il divario tecnologico - ha spiegato uno degli autori, Mark Page - va combattuta su due fronti. Da una parte è necessario garantire a tutti l'accesso a Internet, rendendo disponibili terminali collegati alla rete nelle case e nei posti di lavoro. Non basta infatti installare una postazione internet in biblioteca, utilizzabile solo per poche ore e a rotazione. E qui veniamo al secondo aspetto. Favorire l'interesse per la rete attraverso incentivi, riduzioni di prezzo e offerte formative". Tra le proposte, sconti fiscali per le aziende che forniscono i collegamenti e l'attrezzatura necessaria per navigare. Destinare i proventi della Lotteria di Stato a finanziare progetti per ridurre il divario digitale e promuovere corsi di formazione. E ancora sviluppare infrastrutture nazionali a basso costo, postazioni internet pubbliche, prima di tutto nelle scuole, e carte di "credito Internet" per i più poveri. E poi, sul modello americano, offrire incentivi a chi usa la rete per accedere ai servizi governativi, creando una portale rivolto proprio ai rapporti tra 10 Downing street e i cittadini. "Occorre elaborare un programma - ha concluso Page - per raggiungere il 70 per cento della popolazione contro l'attuale 22 per cento entro il 2003 per arrivare a un accesso universale per il 2005. Due obiettivi ambiziosi ma realizzabili" (Newsbytes)