Gli eredi di Jimi
Hendrix hanno vinto contro i cybersquatters che su Internet si
erano appropriati del nome del famoso chitarrista rock. Oggi infatti
l'Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (Wipo,
organizzazione collegata all'Onu, con sede a Ginevra) ha riconosciuto
ai familiari dell'autore di "Are you experienced?" il
diritto di riappropriarsi dell'indirizzo Internet www.jimihendrix.com,
che era stato impropriamente registrato da Denny Hammerton di
Minneola, Florida (Usa). La commissione arbitrale del Wipo ha
riconosciuto agli eredi di Hendrix la fondatezza della loro richiesta
sulla base della legislazione internazionale in materia di
registrazione di marchi. Il fatto che l'indirizzo Internet fosse
uguale al nome del chitarrista scomparso nel 1970 - marchio
commerciale registrato regolarmente - era evidentemente un tentativo
di Hammerton per far soldi speculando sulla sua memoria. La crescita
esponenziale di Internet in questi anni ha colto alla sprovvista
numerose aziende e personalità famose, che non hanno fatto in tempo a
registrare il proprio marchio sulla rete. In passato il Wipo si era
già occupato di registrazioni fraudolente di siti: Julia Roberts ha
riottenuto il suo indirizzo nella rete lo scorso 2 giugno, come pure i
Jethro Tull (gruppo rock progressivo), la Nike, Christian Dior, e la
Deutsche Bank. (Ansa-Reuters) |