Roma, 08 giugno 2000
ore 10:30

Microsoft spaccata in due

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È arrivata ieri in tarda serata la sentenza finale del caso Microsoft. Il verdetto emesso dal giudice Thomas Penfield Jackson ha sancito lo smembramento dell'azienda in due società. Durissimo Bill Gates che ha annunciato il ricorso in appello: "questa sentenza - ha detto - contrasta con le passate decisioni della Corte d'Appello e con la realtà del mercato". Respinte le contro-proposte dell'azienda di Redmond, il giudice ha concesso quattro mesi di tempo per offrire un piano di auto-divisione. Nel frattempo la gestione delle operazioni aziendali sarà sottoposta a immediate e restrittive regole per mettere fine a ''una campagna predatoria di monopolizzazione condotta per anni''. L'azienda sarà divisa verticalmente: un ramo si dovrà occupare delle attività e delle tecnologie di cui e' proprietaria (il sistema operativo Windows), mentre l'altro dovrà occuparsi delle applicazioni legate a Windows (Office, Word Processing). Microsoft dovrà mettere a disposizione dei produttori di computer il codice sorgente del sistema operativo Windows e sarà obbligata a sottoporre alle autorità competenti, nei prossimi tre anni, tutte le innovazioni tecnologiche prima di lanciarle sul mercato. "Si tratta chiaramente del più massiccio tentativo da parte del governo di controllare l'industria tecnologica" ha protestato Gates "un'ingiustificata intrusione nel mercato del software, che traina la crescita economica del paese". L'azienda rimarrà compatta in attesa del processo d'appello, che potrebbe durare mesi o addirittura un anno. La notizia del ricorso ha in parte vinto il favore degli investitori: nel dopo mercato il titolo dell'azienda di Bill Gates e' immediatamente schizzato in rialzo e nei minuti successivi all'annuncio della sentenza il guadagno e' stato dell'1,06%. Un'ora dopo le azioni sono salite del 2,04 per cento. (Ansa)

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