Con lo sviluppo
del commercio elettronico si sta diffondendo un nuovo disturbo
psicologico: il disordine da ansia post transazione (Ptad).
Secondo uno studio pubblicato da Shelley
Taylor & Associates la mancanza del contatto umano al
momento della compravendita fa sì che il cliente, subito dopo
aver concluso l'acquisto, cominci a preoccuparsi di cosa
potrebbe andare storto. Il pensiero delle spese di spedizione e
il dubbio che i prodotti ordinati possano non essere recapitati
turbano, infatti, l'acquirente. La ricerca ha preso in
considerazione 100 siti commerciali (70 americani e 30 inglesi)
rappresentativi delle varie categorie merceologiche e ne ha
analizzato il grado di assistenza durante e dopo lo shopping on
line, le comunicazioni post-vendita, le procedure di
restituzione della merce. Tra i negozi virtuali che offrono ai
clienti un supporto adeguato figurano, per gli Stati Uniti, Amazon,
Sports
Authority, Pets
e Drugstore;
per la Gran Bretagna Blackstar,
Hmv e Jungle.
Ma in molti casi gli operatori hanno una resposabilità nel
creare disagi ai consumatori. Solo il 36 per cento dei siti,
infatti, indica la disponibilità dei beni prima che l'utente
fornisca il numero della propria carta di credito e solo il 38
per cento offre la possibilità di scegliere tra consegne rapide
o standard. Molti, inoltre, non inviano una ricevuta on line né
un messaggio elettronico di conferma. (Newsbytes) |