Cinque
dipendenti Intel,
la più nota industria di processori del mondo, sono accusati di
aver scambiato hardware con software pirata. Il reato è stato
riscontrato nel corso di un'indagine dell'Fbi
che ha portato all'incriminazione di 17 persone, due delle quali
europee, per la violazione del copyright di 5000 programmi
informatici. Dodici dei coinvolti appartenevano a "Pirates
with attitudes" (Pwa), un gruppo di hacker già noto alle
autorità federali. Il loro sito era localizzato su un computer
dell'Università di Sherbrooke nel Quebeq. Nel 1998 gli
impiegati della Intel hanno fornito al sito canadese componenti
hardware per aumentarne la capacità ottenendo in cambio
software pirata. La compagnia era all'oscuro di tutto. Tra i
pirati informatici membri del Pwa c'era anche un ex dipendente Microsoft,
il trentaduenne Robin Rothberg detto Marlenus, che ha invece
fornito copie dei programmi dell'azienda di Redmond. Del gruppo
facevano parte anche un cittadino belga e uno svedese.
"Questa è la più ampia inchiesta sulla violazione del
copyright in Internet finora realizzata" - ha dichiarato
Kathleen McChesney, responsabile dell'ufficio Fbi di Chicago. Se
verranno ritenuti colpevoli, gli imputati rischiano cinque anni
di detenzione e sanzioni pecuniarie fino a 250 mila dollari (500
milioni di lire). (Reuters) |