Raddoppiare gli
scambi di insegnanti e studenti, espandere l'uso delle nuove
tecnologie informatiche e favorire un sistema di apprendimento
che vada oltre l'età scolare come "passaporto per la
mobilità" dei lavoratori. Sono questi i punti fondamentali
della riforma del sistema educativo che i Paesi del G8
propongono per il prossimo decennio, secondo un documento
sottoscritto domenica scorsa a Tokyo al termine di una riunione
dei ministri della pubblica istruzione. Per l'Italia erano
presenti i sottosegretari alla pubblica istruzione, Giovanni
Polidoro, e all'Università e ricerca scientifica, Vincenzo Sica.
Il documento finale, che sarà discusso durante il vertice del
G8 nel luglio prossimo a Okinawa, propone di raddoppiare entro i
prossimi dieci anni gli scambi di docenti, studenti e
ricercatori tra gli otto paesi membri. E di ridurre così il gap
attualmente esistente tra le nazioni più all'avanguardia e
quelle ancora arretrate, rendendo omogeneo l'accesso alle nuove
tecnologie informatiche. La cooperazione, inoltre, si dovrebbe
estendersi anche a tutti gli altri Paesi, in particolare a
quelli in via di sviluppo, che verranno aiutati a "costruire
i loro sistemi educativi". A favorire gli scambi, ha detto
Sica, sarà la riforma del sistema europeo, che entrerà in
vigore entro il 2001.(ANSA) |