La campagna elettorale per la Casa Bianca ha scoperto
un nuovo strumento propagandistico: la pubblicità in rete. "Questo
sarà ricordato come un anno rivoluzionario per le politiche
elettorali" - ha dichiarato Roger Stone, direttore della società
di servizi on line Juno.
"I candidati hanno impiegato molto tempo a integrare Internet nelle
loro strategie" - aggiunge Jonah Sieger di MindShare
Internet Campaigns - "ma ormai il mercato delle campagne
elettorali e della comunicazione politica on line è esploso". I
quattro aspiranti presidenti hanno cominciato a trasmettere spot in rete
e si prevede che la spesa destinata a tale scopo aumenti con
l'avvicinarsi del voto. Greg Sedberry, responsabile della campagna
elettorale di George
Bush, si dichiara soddisfatto della risposta del popolo del web:
"i dati sono positivi, sia per il numero di clic che per la durata
dei collegamenti". Anche il concorrente di Bush alle primarie
repubblicane, John
McCain ha puntato su Internet acquistando banner pubblicitari su più di cento siti della Virginia. Neanche i democratici sottovalutano
le potenzialità della rete telematica benché, paradossalmente,
l'attuale vice presidente Al
Gore, di cui è noto l'entusiasmo per Internet, è stato l'ultimo ad
avvalersene. Bill
Bradley, invece, sta conducendo una campagna web mirata in modo
particolare ai navigatori del New Hampshire, dell'Iowa e della
California. Ciò che maggiormente suscita l'interesse dei comitati
elettorali per Internet è la possibilità di raggiungere i sostenitori
in modo diretto e di raccoglierne tempestivamente i contributi. Si
calcola che McCain abbia ricevuto via web oltre 700 mila dollari (quasi
un miliardo e mezzo di lire) e Bradley addirittura 3 milioni di dollari
(oltre 5 miliardi di lire). Senza contare che, almeno per il momento,
acquistare spazi pubblicitari su Internet costa meno rispetto ai
tradizionali media. (Internetnews) |