Gli
Internet Service Provider non sono responsabili dei messaggi
elettronici dei propri utenti. Lo ha stabilito la Corte Suprema
degli Stati Uniti, rigettando le accuse lanciate contro il
provider Prodige Service da Alex Lunney, vittima di "un
infantile navigatore burlone", come lo ha definito la
Corte, che nel 1994 inviò alcuni messaggi osceni spacciandosi
per lui. "L'e-mail - sostiene la Corte - non è altro che
una versione aggiornata del telegrafo" e come tale la
responsabilità dei suoi contenuti è individuale. E se la
decisione è stata accolta con soddisfazione dai provider
americani, non è difficile prevedere le proteste di alcuni
paesi europei. Tra questi la Gran Bretagna, che solo qualche
mese fa ha emesso una sentenza opposta: la responsabilità dei
contenuti pubblicati sulla rete ricade infatti sui provider
inglesi. (Hot) |