Roma, 3 gennaio 2001
ore 15:10
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Microsoft sotto accusa per discriminazione

Microsoft sarà citata in giudizio per discriminazione razziale. Sette dipendenti, tre della sede di Redmond e quattro di quella di Washington, accusano la società di Bill Gates di averli discriminati nelle promozioni e nelle retribuzioni e, in alcuni casi, ingiustamente licenziati e chiedono un risarcimento complessivo di 5 miliardi di dollari. Un precedente risale a pochi mesi fa: lo scorso ottobre una lavoratrice afroamericana ha citato la società per atteggiamenti razzisti e sessisti; il procedimento è tuttora in corso. Dean Katz, portavoce della compagnia, difende la condotta aziendale: "Microsoft non tollera discriminazioni nelle assunzioni e tratta tutti i suoi dipendenti allo stesso modo". Lo studio legale dell'avvocato Willie Gary in Forida, che rappresenta l'accusa, non ha reso noti i particolari; si sa solo che la causa sarà presentata nel Distretto di Columbia. Salvo accomodamenti tra le parti il gigante del software tornerà, dunque, in un'aula di tribunale della capitale dopo il processo antitrust, per il quale è atteso l'appello, che ne ha disposto lo smembramento. (gar)