Roma, 8 novembre 2000
ore 10:54
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Riprendiamoci il nome!

Cosa hanno in comune l'attore Alain Delon, la compagnia aerea Klm, la casa motoristica Suzuki, l'etichetta discografica Emi e l'industria tecnologica Nintendo? Hanno fatto tutti causa contro i cybersquatter che hanno abusivamente registrato siti coi loro nomi e hanno vinto. Con arbitrati indipendenti l'Agenzia delle Nazioni Unite per la tutela della proprietà intellettuale (Wipo) ha dato loro ragione diffidando i citati dal continuare a usare tali nomi. Da quando, lo scorso dicembre, è stata istituita in materia la procedura veloce dell'arbitrato internazionale, alla Wipo (World intellectual property organisation) sono già stati presentati oltre 1500 ricorsi, meta dei quali già valutati. Nell'80 per cento dei casi le sentenze sono state a favore dei ricorrenti, disponendo il trasferimento dei domini ai soli legittimi titolari dei nomi entro 45 giorni. (gar)