Migliaia di casi di
violenza sessuale perpetrati nella città di New York potranno essere
risolti grazie alla biotecnologia. La
città ha stanziato infatti 12 milioni di dollari per effettuare nei
prossimi tre anni la prova del DNA su 12 mila “kit dello stupro”
contenenti frammenti di pelle, capelli, sangue, sperma e saliva,
raccolti sulle vittime di crimini a sfondo sessuale. Lo ha annunciato
il sindaco Rudolph Giuliani, aggiungendo che se il programma avrà
successo, si procederà all’analisi e alla schedatura di altri 4mila
campioni.
Saranno tre laboratori ad effettuare il test, servendosi della
tecnologia messa a punto dalla società GeneSeek (http://www.geneseek.com/index.htm).
Dall’analisi computerizzata dei residui dei materiali contenuti in
ogni kit, sarà possibile risalire a un codice genetico unico, che
entrerà a far parte di una speciale banca dati. I periti legali
potranno quindi confrontarlo con quello appartenente ai criminali già
schedati nei database della città e dello stato. L’iniziativa
nasce dalla considerazione che in molti casi di stupro, l’aggressore
è sconosciuto, ma lascia comunque delle tracce che permettono di
risalire al suo DNA. E queste tracce sono regolarmente raccolte
durante la visita medica ospedaliera cui vengono sottoposte le vittime
della violenza.Un programma del genere consentirà non solo di
riconoscere i colpevoli, ma anche di scagionare gli innocenti,
evitando possibili errori giudiziari. (elg)
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