Come la terza e la quarta, anche la quinta partita
del match fra Garry Kasparov, il campione del mondo
di scacchi, e Deep Blue, il computer dellIBM,
è finita in una patta. Un osservatore distratto
potrebbe considerare la serie di tre patte
consecutive come indicazione di un incontro un
po noioso - ma si tratterebbe di una percezione
assai lontana dalla realtà. In tutti e tre i casi,
infatti, si è trattato della conclusione in parte
inaspettata di partite tiratissime, nelle quali il
giocatore umano è sembrato più volte guadagnare
posizioni vantaggiose per vedere poi implacabilmente
bloccati tutti i propri tentativi di sfruttarle.
In questa quinta partita, Kasparov giocava con il
bianco: lultima partita giocata col vantaggio
del tratto, e lultima occasione per guadagnare
quella vittoria che gli avrebbe consentito una
qualche tranquillità in vista del sesto e conclusivo
incontro. La patta guadagnata da Deep Blue implica
invece che sarà un Kasparov prevedibilmente nervoso
a doversi difendere giocando col nero, domani, contro
un avversario che ha già mostrato di essere capace
di sfruttare il vantaggio rappresentato dalla mossa
iniziale.
Certo è che le partite tra Kasparov e Deep Blue
si stanno rivelando per molti versi differenti dalle
partite fra due giocatori umani - e probabilmente
parecchio differenti anche da quanto Kasparov poteva
aspettarsi. Kasparov e Deep Blue cercano di mettersi
reciprocamente in difficoltà con aperture e inizio
partita non standard. Nelle ultime tre partite, a
questi avvii decisamente sperimentali
sono seguiti svolgimenti con alcuni aspetti comuni.
Innanzitutto, Deep Blue è sembrato avere qualche
difficoltà nel centropartita: vi è sempre arrivato
con una buona posizione, ma le sue mosse sono
sembrate prive di impianto strategico, con la
conseguenza di cedere progressivamente
liniziativa allavversario. Costretto alla
difesa, tuttavia, Deep Blue recupera proprio le doti
strategiche che parevano mancargli: sottilmente,
implacabilmente, e spesso con una successione di
mosse del tutto inaspettate, riesce a riequilibrare
situazioni apparentemente assai difficili. Proprio
nella quinta partita (che mentre scrivo si è appena
conclusa), in una posizione complessiva piuttosto
sfavorevole, Deep Blue si è ad esempio
sorprendentemente disinteressato di un pedone bianco
che sembrava in grado di raggiungere la promozione -
un atteggiamento psicologicamente assai difficile per
un giocatore umano - per inseguire, e alla fine
ottenere, una patta per scacco perpetuo.
Al termine dellincontro, un Kasparov
visibilmente innervosito si è fermato alcuni minuti
in animata conversazione coi programmatori del
computer IBM. Nellincontro di domani, il
campione del mondo rischia più di quanto aveva
probabilmente preventivato - e questo sembra
piacergli assai poco.