Re: TUT , Telecom e Mass Media (Che casino!)

Da: Gabriele Galli - gab@saatel.it
Date: 12/03/97
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Prima di iniziare, un consiglio: prendetevi tempo per leggere quanto segue, non lo leggete con leggerezza o con l'assillo dei secondi che passano. E' un po come il Vigorsol, 'potrebbe' cambiare la vostra vita :-))))

E' da tempo che si sente parlare di 'nuove tariffe telefoniche', di cancellazioni di scaglioni tariffari, di riduzione o addirittura di abolizione della tariffa 'intersettoriale' (i famosi numeri che iniziano per '9' tanto per intenderci) ed in fine di grandi e particolari agevolazioni per gli utenti Internet. Si vocifera a tutto campo, si ipotizzano vantaggi mai sperati prima, si azzardano ipotesi avvallate da proposte delle varie unioni dei consumatori.

Benche' le modifiche tariffarie siano chiaramente di prossima attuazione (fonti attendibili inizialmente, parlavano dei primi di marzo), giornali e TV hanno concesso spazi stranamente impercettibili a questo avvenimento.

Leggendo 'la Repubblica' di domenica scorsa, ho trovato un microscopico articolo (era un 10cm X 10cm !) di centro giornale che presentava (finalmente!) le novita tariffarie della Telecom.

Gia' questo mi ha fatto pensare: una notizia del genere relegata in centro giornale e confinata nello spazio di una breve di cronaca nera.....

Il titolo presentava la manovra tariffaria come 'un risparmio di 700 miliari' per gli utenti. Per ricapitolare brevemente le novita tariffarie, questi erano i punti salienti descritti:

- gli scaglioni TUT passano da 3 a 2: scompare la tariffa 'ore di punta' che viene accorpata in quella 'ordinaria'; - i costi delle chiamate extra urbane diminuiscono solo negli scaglioni piu' alti di circa il 15%, invariate le tariffe serali e notturne; - diminuzione del costo delle chiamate internazionali del 5% circa; - diminuzione dei canoni fino ad un massimo del 30% sulle linee dedicate; - diminuzione di 18.000 lire sul canone mensile delle linee ISDN; - aumento di 1500 lire del canone della telefonia di base.

Avro' letto l'articolo almeno 3 volte di seguito, cercando un riscontro su quanto si discuteva da mesi. Panico.

Per gli utenti Internet quindi, cosa e' cambiato? Cosa cambiera'?. In termini, 'giornalistici', tutta la manovra sulle tariffe, sarebbe stata impostata facendo particolare attenzione alle necessita di Internet e dei suoi utenti.

Volendo coniare uno slogan, tutto poteva essere espresso con 'Sleghiamo gli utenti Internet, sleghiamo la rete'. C'eravamo quasi convinti di questo e le aspettative erano alte. Molto alte. Il nodo cruciale infatti, era proprio l'elevato costo del collegamento. Navigare con l'assillo della bolletta che corre, dello scatto che ci insegue, porta l'utente ad una deformazione della modalita' di fruizione della rete e dei servizi a lei connessi.

Diciamolo chiaramente: chi ha a cuore lo sviluppo dell'uso di internet in Italia, paese ormai chiaramente retrogrado sotto questo aspetto se paragonato con qualsiasi altra nazione Europea, sperava vivamente in una svolta. Una svolta che avrebbe scosso il mercato, lo avrebbe rivitalizzato, gli avrebbe dato cio' di cui aveva realmente bisogno: un costo di collegamante realmente accettabile.

E' stata invece una doccia fredda, gelata direi: nessuna agevolazione particolare per i 'nagivatori' anzi, un 'simpatico' aumento dei costi base del canone.

Scusatemi la ripetitivita', ma mi sfuggono ancora i vantaggi per i 'naviganti'.

Telecom probabilmente cosciente delle frementi attese del popolo telematico, ha subito messo le mani avanti posando l'accento sulla riduzione del canone delle linee ISDN che, dal loro punto di vista, avrebbero fortemente agevolato tutti i cybernauti. Ma tutti chi?! Gia' vedo le vostre facce che si guardano in giro che cercare 'tutti i cybernauti' con linea ISDN.

Devo essere sincero, il primo impatto di questa affermazione e' stato di palese schifo. Si,si, ho detto schifo. Ribrezzo, rabbia. - E' la solita pagliacciata all'italiana'- ho pensato.

Poi a mente fredda, ho iniziato ad analizzare la parte oscura dello scenario. Quanti 'internauti' hanno la linea ISDN? Chi sono i Provider che forniscono conduttivita' ISDN? Chi oggettivamente fornisce conduttivita' ISDN con un REALE flusso dati da ISDN? Chi fornisce apparecchiature e schede ISDN?

Eppure un comune denominatore deve pur esserci....

All prima domanda non ho saputo rispondere con cifre certe. Comunque pochi. Molto pochi. Sovrastimandoli presumo il 10% dei 'naviganti' abbia una linea ISDN. Il rimanente 90% quindi continua ad andare 'a piedi'. Almeno per Telecom.

La faccia della realta' pero' si presenta in tutta la sua 'magnificenza' con le risposte alle altre domande.

I Provider che danno connettivita' ISDN ai loro abbonati sono veramente pochi e si contano sulla punta delle dita. I principali sono sicuramente VOL e TIN, doppia faccia di una stessa medaglia. Gli altri Provider, non passano la terza domanda (quella legata al flusso dati che possono fornire all'utenza ISDN). Che linee deve avere un Provider per dare piena connettivita' a 4 utenti ISDN collegati contemporaneamente ? Fatevi vi conti, partendo dal presupposto che ci sono ancora Provider con linee a 19.2K e tantissimi che hanno 'solo' una 64K....

Per quanto riguarda l'ultimo dubbio, la fornitura di apparati per ISDN, la risposta ve la lascio intuire. Chi ha fatto il balzo su ISDN, sa che qualsiasi apparato sia esso un NT+ o una scheda per ISDN per PC, puo' essere acquistato solo presso Telecom. Non perche' 'solo' Telecom puo' vendere quel tipo di apparecchiature, ma perche' NON ci sono altri fornitori! Almeno in Italia...In Germania te li tirano dietro...

Ma guarda il caso...

(A chi fosse sfuggito il famoso denominatore comune di tutte le nostre domande, stiamo parlando di TELECOM ITALIA.)

A questo punto e' giusto chiedersi: ma telecom a chi ha fatto il favore di abbassare il canone delle linee isdn? agli utenti o a se stessa?

E' di questo che abbiamo bisogno? E' questo che il mercato necessita? La migrazione degli utenti su ISDN ridara' ossigeno al mercato? Lo fara decollare come negli altri paesi? E' questo il modo per rendere Internet un fenomeno di massa o popolare?

Risposta: No, perche' oltre ad avere un canone piu' che doppio rispetto ad una normale linea telefonica, il prezzo della comunicazione sara' sempre lo stesso. La tariffazione ISDN, per chi non lo sapesse, e' uguale a quello della TUT. Inoltre, maggior velocita' non e' sempre sinonimo di minor durata del collegamento. Non c'e' una proporzionalita' diretta in senso stretto. Che il tempo medio di un collegamento ISDN sara' mionore concordo, ma la domanda e': quanto di meno?

Non credo che la maggior velocita' cancellera' il 'mordi e fuggi' nell' utilizzo della rete.

Proseguiamo, quanto tempo deve passare prima che almeno il 20/30% della popolazione telematica italiana passi su rete ISDN? Se il mercato dei piccoli Provider era gia' asfittico, cosa ne sara' dopo la 'consigliata' e sbandierata migrazione degli utenti verso l'ISDN?

Anche l'abbassamento delle tariffe delle linee dedicate non portera' giganteschi o insperati vantaggi ai normali Provider. Una 64K costa sempre su 13/15 milioni l'anno...

Ora, gli utenti sono esigenti ed e' giusto che lo siano. Dopo tutto pagano per un servizio che DEVE funzionare. Se hanno investito in tecnologia ISDN, i loro collegamenti DEVONO essere piu' veloci, affidabili e meno costosi. A questo punto, il risultato delle nuove tariffe ISDN, sarebbe lo spostamento di massa di tutti i neo-utenti ISDN, dagli attuali medio-piccoli Provider ai colossi nazionali. Ed ecco che VOL e TIN rientrano prepotentemente in gioco, presentandosi come gli indiscussi 'padroni del vapore'. Chi potra' contrastare la loro capacita di fornire 'throghput', flusso dati a centinaia o migliaia di utenti ISDN? Magari con un abbonamento da 600/900.000 lire annue?

L'acquisizione di VOL da parte di Telecom Italia aveva, secondo me, annunciato una imminente svolta monopolistica: era il primo passo verso la conquista del mercato Internet italiano. Cio' che mi sfuggiva era il passo successivo, la strategia d'azione. Ora tutto e' piu' chiaro. Era il colpo di mano che temevo e che purtroppo si e' verificato.

Voglio bandire dalla mia mente tutti i luoghi comuni su Telecom e sulla sua posizione monopolista in tutti i campi della comunicazione italiana, ma non riesco ad allontanare l'immagine della sua lunga ombra che si proietta sulle sorti di centinaia di piccoli Provider, sul futuro della rete in Italia e sulla mancanza di una vera svolta che migliaia di 'naviganti' si attendevano. E non solo loro.

Se questo e' il modo con cui TI si sta preparando alla liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni, abbiamo veramante poco da stare allegri.

Fonti: giornale 'La Repubblica' di domenica 9 marzo. Un piccolo articolo di centro giornale.