L'Imprenditoria giovanile e lo Stato!

Da: Mario@boot.it
Date: 10/03/97
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Chi si affida,per iniziare un'attività,alle Leggi dello Stato che dovrebbero facilitare l'accesso dei giovani nel mondo del lavoro autonomo avrà scelto il modo più semplice per rischiare il fal- limento.-Conosco dei bravissimi giovani che,volen- do utilizzare,per iniziare un'attività autonoma i benefici della Legge 44,hanno dovuto innanzitutto creare una Società,con grossi impegni finanziari, poi hanno dovuto indebitarsi per creare le strut- ture indispensabili all'inizio dell'attività, sempre con la speranza che al momento opportuno lo Stato avrebbe fatto la sua parte.- Ma è proprio a questo punto che sono sorti i guai.- Il collaudo,richiesto nei tempi stabiliti,non si è provveduto ad effettuarlo da parte degli organi preposti(ed intanto i creditori bussavano...), Quando,dopo nove mesi,finalmente è stato effettuato il collaudo la situazione era già peggiorata.- Quando dopo quasi un anno (e siamo a 21 mesi)final- mente sono arrivati i soldi,gli stessi sono stati consegnati all'Ufficiale Giudiziario latore di Istanza di fallimento.- In Italia la politica sta distruggendo la volontà di chi ha ancora voglia,malgrado tutto,di produrre e di darsi da fare per non cadere in mano alla Mafia.- I giovani sono abbandonati a se stessi e malgrado si faccia tanto rumore,promettendo a destra ed a manca aiuti alle iniziative giovanili,poi in real- tà si lasciano allo sbaraglio.- Il Presidente SCALFARO ha capito finalmente che vi sono delle forze occulte che vogliono boicottare l'avvenire dei giovani.- Ma ciò non cambierà nulla,poichè le cose resteranno come sono e cambieranno solo quando l'Italia diven terà una Seconda Albania.-

Si sono indebitati per organizzarsi e per creare i minimi presupposti per il "decollo" dell'iniziativa,ma quando lo Stato ha dovuto fare la sua parte,con l'erogazione del contributo stabilito.