Un Centro di Educazione Telematica (CET)in ogni comune italiano

Da: Sandro Cecchi sacecchi@freenet.hut.fi
Date: 07/03/97
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La mia proposta per creare un Centro di Educazione Telematica in ogni Comune italiano si riaggancia ad una intervista di Umberto Eco che qui riporto

DAL CENTRO DI EDUCAZIONE TELEMATICA (CET) ALLA NOMENCLATURA DI MASSA DI UMBERTO ECO

In una intervista del settembre '95 Umberto Eco, riferendosi alle nuove tecnologie telematiche parlava di nomenclatura di massa e di loggia telematica. Ecco il mio progetto CET, che riporto in allegato si riallaccia proprio a questi due concetti e contribuisce alla loro realizzazione. Credo infatti che la disponibilita' in ogni Comune italiano di un Centro di Educazione Telematica permettera' la formazione di questa nomenclatura di massa molto piu' in fretta che utilizzando solo il circuito scolastico.

Ringraziando per l'attenzione, vi invito a diffondere il progetto in ogni luogo telematico e non ove potrebbe avere un seguito e resto in attesa di contributi per la stesura finale del disegno di legge che potra' avvenire in un luogo telematico da definire. Cordiali saluti Sandro Cecchi

INTERVISTA ad Umberto ECo (Milano settembre 1995): >

> Domanda 3 > Lei ha detto: "Lasciatemi coltivare l'utopia possibile di una > nomenclatura di massa". Cosa sigifica? > > Risposta > Intendevo dire che tutti questi nuovi mezzi sono ancora riservati ad > una élite: in Italia c'è un computer collegato ad Internet ogni > milleottocento persone. Ma anche in America, dove ce n'è uno > collegato in rete, per settantasei persone che posseggono un > computer, vuol dire che ce n'è uno ogni milleseicento americani. In > effetti abbiamo a che fare con ciò che io chiamo una > "nomenclatura" nel senso sovietico del termine, ovvero ad una > classe privilegiata che sa dominare questi mezzi e ha dunque > sapere, informazione, eccetera; quindi, con una classe mediamente > alfabetizzata, che li domina solo in modo passivo, come l'impiegato > delle compagnie aeree che usa il computer per avere i voli; e infine, > con un enorme proletariato, che ne rimane escluso, che ha solo la > televisione. Allora, il problema democratico è di riuscire ad arrivare > ad una nomenclatura di massa. Che poi è stato lo stesso probema > che si è dovuto affrontare con l'alfabeto e con il libro, prima > riservati a pochi sacerdoti e poi, dall'invenzione della stampa, alla > portata di tutti. Per arrivare a questo nel campo dell'informatica, > siccome, non si può obbligare ogni cittadino a comprare un > computer e tutti i programmi - considerata oltretutto la precoce > obsolescenza di questi strumenti, che fa sì che dopo sei mesi un > computer è già vecchio e bisognerebbe cambiarlo - è nata l'idea di > spazi, che idealmente, dovrebbero esistere in ogni quartiere > cittadino, in ogni edificio scolastico, dove uno entra ed ha a > disposizione decine e decine di postazioni, dove può fare tutto e > può imparare tutto e può addestrarsi a gettone... Se tu non puoi > avere l'automobile personale, ci devonoperò essere dei servizi di > taxi, per cui quando hai bisogno dell'automobile con dieci mila lire > puoi usarla. > > Domanda 4 > La loggia telematica? > > Risposta > La loggia telematica. Il portico telematico, ecco. Alcuni amici > stanno mettendo in piedi, a Bologna, questa esperienza col > comune, che ha dato uno spazio, e stanno passando proprio alla > fase esecutiva. La prospettiva che deve interessarci oggi non è > quella di vendere la merce, ma di vendere il servizio, poi, nel > futuro, chiunque, come oggi ha il telefono, potrà avere la sua la sua > macchina in casa. Ma per ora bisogna superare questo aspetto > elitario. >

Ecco la mia proposta di Disegni di Legge

PROGETTO CET

Il progetto è relativo alla creazione di un Centro di Educazione Telematica (CET) in ogni Comune italiano. La proposta e' stata inviata alle mail list "pro-prodi@IT.net" e "CPU@citinv.it" (Comitato Telematico per l'Ulivo) nella speranza che possa interessare e si possa completare lavorandoci "on line" per presentarla al Ministro Berlinguer ed agli altri Ministri interessati (Bassanini, ecc.)

La discussione sulle liste è già iniziata con vari contributi (D'Elia, Mariani, Caravita, Vassallo, Guerci, Debenedetti, Bollorino, Bianchi) che dovrebbero portare in breve ad un miglioramento del testo tramite alcuni emendamenti per giungere ad una bozza di disegno di legge che andra' via via concretizzandosi. Ecco il testo inviato in mail:

PROPOSTA DI LEGGE PER LA CREAZIONE DI UN CENTRO DI EDUCAZIONE TELEMATICA (CET) IN OGNI COMUNE D'ITALIA. (Dovrebbe essere presentata da tutti i gruppi dell'Ulivo)

PREMESSA (Andrebbero riportati i passi salienti del programa dell'Ulivo inerenti alle telecomunicazioni (tesi 52) con eventuali aggiunte dell'emendamento RCM e i passi del Documento Programmatico dell'Ulivo su "Societa' dell'Informazione e Mercato Globale".)

ART. 1 Viene stanziato un fondo di 500 miliardi (considerato che Berlinguer ha stanziato 1000 miliardi per 15000 aule informatiche nelle scuole, ma potrebbero molti di meno nel nostro caso, va fatta una valutazione) ) nel periodo 1997-2000 per la creazione di Centri di Educazione Telematica (CET) in ogni Comune italiano. Tale fondo sara' amministrato dalle regioni. (non so se vale la pena parlare di un fondo se si messo a concorso tutto l'appalto) (mi diceva Vittorio Guerci che si potrebbe attingere ai fondi della UE, visto che l'Italia versa 100 ed ne utilizza 50, anche qui ci sarebbe da lavorare molto; in questo caso dato che in genere questi fondi non coprono il 100 per cento dell'investimento la legge per i CET potrebbe finanziare la rimanente parte)

ART. 2 I Gestori delle Telecomunicazioni forniranno gratuitamente l'accesso in rete e dei canoni simbolici che saranno quantificati nel regolamento d'attuazione.

ART. 3 I CET sono prpprieta' del Comune che ne garantisce l'operativita' mediante le sue strutture ed appoggiandosi ad associazioni di volontariato (no-profit), obiettori di coscienza, Scuole ed Universita' presenti nel territorio (vedi esperienza Rete Civica Milanese).

ART. 4 Il luogo naturale per la presenza del CET e' la Biblioteca Comunale ma nulla osta perche' il Comune ne decida altro tipo di collocazione. (Possibile configurazione: I Centri di Educazione Telematica sono articolati in vari livelli di sofisticazione a seconda della grandezza del Comune. Per esempio un piccolo Comune potra' avere solo un PC o meglio un server collegato in Internet utilizzabile dagli utenti della biblioteca ed eventualmente dai cittadini da casa via rete civica, uno piu' grande avra' una rete di PC collegati al server e cosi' via. Il centro sara' gestito dal Comune che si avvale del Responsabile della Rete Informatica, di associazioni no-profit, di obiettori di coscienza e delle scuole ed universita' locali (nello spirito del disegni di legge Cortiana).

ART. 5 La Commissione di Gestione e Ripartizione dei fondi (da definire con partecipazione dei vari ministeri ed enti locali interessati)

ART. 6 Le proposte delle Ditte interessate al progetto vanno presentate entro il ..... presso il..... (oppure si puo' dire che verra' emesso apposito bando di gara, ma la cosa si allunga)

ART. 7 La Commissione Selezionatrice (potra' essere costituita da rappresentanti del Comitato Tecnico Scientifico del MURST e degli altri Ministeri ed Enti locali interessati)

Fine messaggio Credo che tanto per cominciare possa bastare. Grazie per l'attenzione e buon lavoro a tutti. ing. Sandro Cecchi Via Michelangelo 2 20060 Pessano con Bornago (MI) tel: 02-38048205 ufficio c/o Carlo Gavazzi Space 02-95740853 casa fax: 02-3086458 ufficio, scrivere personale e-mail: sacecchi@freenet.hut.fi

P.S. Invito tutti a diffonderla in tutti i luoghi, telematici e non, dove potrebbe avere un seguito. Grazie di nuovo