COL DITO SUL GRILLETTO


ROMA, 28 MAG 1999 - Pronti a invadere il Kosovo. Sono i militari britannici schierati nella penisola Balcanica e che stanno rafforzando, in queste ore, i contingenti già presenti ai confini della ex Yugoslavia. Tra i più solidi fautori di un rapido intervento di terra nel ex-yugoslavia, c'è il governo britannico, decisamente più attivo, dei propri alleati Nato, nella ricerca di una soluzione militare della crisi balcanica. Al sito www.army.mod.uk si possono visitare le pagine ufficiali dell'esercito britannico. Anche su Internet, quindi, quella che risulta essere una delle più efficienti macchine belliche del pianeta mostra la propensione ad un intervento rapido in Kosovo. E proprio alla guerra nella ex Yugoslavia sono dedicate alcune delle sottopagine segnalate sulla home page del sito. Cliccando sulla scritta "Updates on operation Allied forces" troviamo notizie sulla missione militare britannica in Kosovo: L'icona "breaking news" ci introduce agli aggiornamenti provenienti direttamente dalla linea del fronte. Dalla casella "latest aid update", invece, si passa al resoconto sull'attività umanitaria, svolta parallelamente dagli uomini in divisa della regina. E a sottolineare lo scopo dell'intervento in Kosovo è anche uno spot televisivo, che ritroviamo anche su Internet, in cui la nazione britannica chiede ai suoi giovani di entrare nell'esercito per fornire il proprio aiuto ai profughi di guerra. Nel sito è disponibile anche un reportage, corredato da alcune fotografie, sull'attività della Compagnia Burma inviata nei mesi scorsi in Macedonia. Sulla colonna di destra della home page, inoltre, cliccando sulla scritta "organisation" vediamo l'intera rassegna delle truppe attualmente in forza all'esercito britannico. Tra le schede dedicate a queste unità, segnaliamo quella dei "gurkha" nepalesi. Questo reggimento è composto da nepalesi che hanno scelto di arruolarsi nell'esercito del Regno unito. E' l'unica testimonianza esistente di quello che fu l'esercito dell'impero composto da truppe provenienti da Paesi di tutto il mondo. I "gurkha" vengono generalmente impiegati per le operazioni di guerriglia e contro guerriglia. A quanto risulta, alcuni squadroni d'assalto dei "gurkha" sono già schierati ai confini del Kosovo.

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VETERANI CONTRO LA GUERRA


ROMA, 27 MAG 1999 - Chi ha già partecipato a una guerra, difficilmente ne vorrebbe vedere un’altra. Si può riassumere così il semplice ma efficace messaggio che lanciano su Internet alcuni veterani del Vietnam. I reduci di quella guerra che fece tra i militari americani decine di migliaia di morti e che ha segnato la coscienza statunitense ora scendono di nuovo in campo per chiedere lo stop alla guerra nei Balcani. La home page del sito di questa associazione pacifista è all’indirizzo www.oz.net/~vvawai/. Poco più in basso del titolo del sito “Vietnam Veterans against war anti imperialist”, leggiamo lo slogan “siamo tutti fuorilegge agli occhi dell’Amerikkka”. Le tre kappa sono un chiaro riferimento al Ku Klux Klan, il movimento razzista e violento che, da più di un secolo, insanguina il sud degli Stati Uniti. All’interno della home page troviamo articoli e notizie sull’attività dell’associazione. Scorrendo la pagina scopriamo che i veterani del Vietnam hanno inviato alle truppe Nato dispiegate nei Balcani un appello affinché vengano deposte le armi. Tra le righe leggiamo: “cosa c’è di umanitario nel bombardare massicciamente uno stato grande come il Tennessee?”. Tra i firmatari dell’appello, accanto a molti reduci del Vietnam, vi sono anche militari in congedo russi, tedeschi e della Repubblica Ceca. C’è da ricordare che mentre le truppe dispiegate in Vietnam erano composte principalmente da giovani di leva, l’esercito alleato nei Balcani è composto da volontari. Dalla colonna di destra si passa ai link, alcuni molto significativi: il centro dei veterani per la pace di Monterey, dove è possibile visionare una breve galleria di foto, quello dei Veterani di Garberville, California che, tra le iniziative, segnala una marcia per la pace che si terrà il prossimo 5 giugno, a Washington . Il percorso si snoderà tra il mausoleo per i caduti del Vietnam e la sede del Pentagono.

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APACHE, LA FINE DI UN MITO


ROMA, 26 MAG 1999 - Dovevano essere invulnerabili, invisibili, efficientissimi. E invece gli apache, elicotteri d’attacco americani, hanno già avuto tre drammatici incidenti nella fase di addestramento nei Balcani propedeutica al loro impiego nella guerra contro la Yugoslavia. Al sito www.antiwar.com troviamo foto inedite dello schianto di uno dei velivoli americani, precipitato al suolo nella parte settentrionale dell’Albania. Il sito è realizzato da un’associazione pacifista internazionale che ogni giorno mette a disposizione dei navigatori di Internet notizie sul conflitto, ma anche informazioni sull’attività di quanti sono contrari all’utilizzo delle armi. Sulla colonna di sinistra della home page vengono elencate le sottopagine disponibili. Cliccando, per esempio, sulla parola “actions”, si accede al calendario delle manifestazioni pacifiste previste nei prossimi giorni in diverse nazioni. Sulla pagina principale, in alto a sinistra, troviamo una casella, “Who we are”, che ci introduce alla pagina-manifesto dell’organizzazione. Sempre sulla colonna di sinistra possiamo attivare un’altra icona: “cartoons”. Qui troviamo una serie di vignette scelte tra quelle pubblicate dai giornali occidentali e serbi. Tra i principali obiettivi degli umoristi i protagonisti di questa guerra con Bill Clinton e Slobodan Milosevic in prima fila. Tra i servizi disponibili sul sito, il “wartime diary”, firmato da Justin Raimondo. Il titolo della cronistoria della guerra è caustico. Le Forze alleate vengono definite Allied farce, ovvero la farsa alleata.

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I MARINES PRONTI ALL’ATTACCO


ROMA, 25 MAG 1999 - Mentre si fa più pressante l’azione diplomatica per una soluzione pacifica del conflitto in Yugoslavia, le forze alleate continuano ad ammassare uomini ai margini della zona di intervento. Tra i corpi di spedizione impiegati nello scacchiere balcanico c’è la 26° unità di intervento dei Marine (www.wna-linknet.com/26Meu), la forza rapida di intervento americana. Le pagine sono state aggiornate in queste ultime settimane proprio per fornire ai navigatori di Internet un resoconto sulle attività militari e sulla vita a bordo della Kearsarsrge, la portaerei alla testa della squadra navale americana, e delle altre unità di mare schierate nel basso Adriatico. Cliccando sulla scritta “art-gallery” possiamo visionare alcune fotografie scattate dagli stessi militari del 26° corpo di spedizione dei Marine. Tornando alla home page, poi, si può cliccare sulla scritta “family and information addresses”: qui troviamo una specie di casella postale elettronica riservata a parenti e amici dei militari imbarcati. E così Internet si sostituisce, in parte, alle tradizionali vie di corrispondenza tra militari al fronte e parenti. In tempo reale, infatti, si può inviare un messaggio al proprio congiunto impegnato in azioni di guerra a migliaia di chilometri di distanza .

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IL GIORNO DEL SILENZIO


ROMA, 24 MAG 1999 - Silenzio. Due minuti di silenzio per le vittime della guerra in Yugoslavia. Oggi 24 maggio, migliaia di navigatori in tutto il mondo parteciperanno a questa inedita forma di protesta contro la guerra. Ad organizzare l'evento mediatico è un'organizzazione nata sulla rete internet per promuovere un'azione di pace in Kosovo e in Yugoslavia. La home page dell'associazione la troviamo all'indirizzo www.momentofsilence.org dove si possono ottenere tutte le informazioni necessarie per partecipare alla manifestazione mondiale per la pace. La scelta della data, il 24 maggio, non è casuale: sono, infatti, passati due mesi esatti dal primo attacco Nato. Gli organizzatori specificano che questa non è un'azione dimostrativa contro una parte o l'altra del conflitto, bensì una forma di civile protesta contro ogni violenza. Al centro della home page troviamo l'elenco delle migliaia di persone che hanno aderito, via internet, all'iniziativa “moment of silence”. Per essere inseriti nell'elenco basta farne richiesta. Come? Inserendo il proprio nome nelle caselle che troviamo sempre sulla home page del sito. Scorrendo verso il basso troviamo la casella "partecipate". Cliccando su questa icona è possibile conoscere tutti i dettagli della protesta. Ai partecipanti viene, infatti, chiesto di fermarsi, in silenzio, per almeno due minuti ovunque essi siano alle ore 5 (orario di Londra) di questo pomeriggio. Ma affinché l'iniziativa sia attuata in perfetto sincrono occorre commutare l'orario di Londra in quello di chi legge. E per facilitare il calcolo, “moment of silence”, pubblica una cartina geografica con tutti i fusi orari. In Italia, va ricordato, l'appuntamento cade alle 18 di oggi. Tra le altre forme di protesta suggerite: l'invio di fax alle redazioni locali dei quotidiani e l'affissione di un volantino negli uffici e nelle scuole della propria città. Il resto sarà silenzio.

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