I SERBI D’AMERICA


ROMA, 23 APR 1999 - Nelle pagine del Serbian Unity Congress (www.suc.org ) l'alleanza atlantica viene ritratta come un demone che stringe il mondo tra le mani. Il sito è realizzato dai serbi americani e la home page riporta un esplicita critica al presidente statunitense Bill Clinton. Scorrendo la colonna centrale della prima pagina leggiamo le stime dei serbi sul numero di vittime causate dagli attacchi Nato. Sulla colonna di sinistra, inoltre, è possibile consultare un elenco aggiornato delle notizie dal fronte. Tra i contributi richiamati nella schermata, alcuni sono in real video. In questo caso è possibile vedere e ascoltare un servizio realizzato dalla televisione jugoslava BKTV. Le telecamere serbe inquadrano l'incendio scatenato dall'esplosione di alcune bombe sulle raffinerie di Pancevo, sobborgo alle porte di Belgrado. Nel sito sono disponibili altri video girati in territorio jugoslavo durante gli attacchi delle forze aeree della Nato. Sulla colonna centrale la sigla Nato "losses", "perdite" ci introduce a una singolare galleria di immagini e vignette; una di queste è intitolata il Cavaliere e profetizza un ampliamento del conflitto paragonabile alla terza guerra mondiale. In un'altra vignettta Solana, Clinton e Blair contemplano gli effetti dell'erroneo bombardamento Usa sulla colonna di profughi e dicono: "In amore e in guerra, tutto è lecito".

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OSSERVATORIO GRECO SULLA GUERRA


ROMA, 22 APR 1999 - La Grecia segue con attenzione il conflitto in Yugoslavia. Un sito che fornisce ogni giorno informazioni aggioranate sul conflitto in Jugoslavia è, infatti, quello dell'Hellenic resources insitute, istituto di cultura greca (www.hri.org) in terra statunitense. Nella schermata iniziale, al visitatore vengono offerte alcune opzioni. Cliccando sulla scritta Kosovo si passa a un'ampia pagina in cui sono contenuti gli aggiornamenti in tempo reale sulla guerra nei Balcani. Le fonti riportate nella colonna centrale della pagina sono di assoluta affidabilità. Il sito, infatti, fa convergere al proprio indirizzo i "lanci" delle più autorevoli agenzie di stampa internazionali. Nelle pagine dell'organizzazione culturale greca troviamo dispacci della Reuters (agenzia britannica), della Voice of America (radio statunitense che sta trasmettendo in questi giorni notiziari anche in albanese e in serbo), dell'Ata (Albanian telegraphic agency) e di altre importanti agenzie di stampa come l'Associated press (Usa) e France Press (Francia). Tra i link proposti sulla colonna sinistra della prima pagina troviamo il Kosova information service, agenzia che diffonde in Rete le notizie dettate da corrispondenti kosovari di etnia albanese. Il sito, che può essere consultato in greco o in inglese, fornisce aggiornamenti di minuto in minuto. Tra gli altri indirizzi collegati a quello dell'Hellenic resources institute, c'è da segnalare quello del dipartimento di stato degli Stati Uniti. Scarna ma curata la grafica della home page dell'Hri. Il logo dell'organizzazione è posto in alto a sinistra della prima schermata: una bandiera suddivisa in quattro quadranti occupati da altrettanti vessilli. Precisamente dalle bandiere di Grecia, Europa, Usa e Cipro. Sullo stato insulare del Mediterraneo, il sito offre ampi approfondimenti. L'interesse specifico sulla questione cipriota è sicuramente collegato al profondo legame che unisce i greco-ciprioti alla madrepatria. Cliccando, infine, sul richiamo "Hri-project" si accede alla pagina che spiega gli obiettivi del sito. Tra le priorità individuate dagli autori quella di fornire ai visitatori tutte le informazioni legate agli interessi della Grecia. Lo stato ellenico è da sempre copnsiderato vicino alla Serbia per comuni interessi geopolitici; giustificata, quindi, l'ampia copertura giornalistica che il sito dedica al conflitto in Jugoslavia.

 

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I COMMANDOS BRITANNICI


ROMA, 21 APR 1999 - Anche le truppe speciali britanniche hanno un proprio sito Internet. In questi giorni i giornali italiani hanno riportato la notizia, che giunge dal Kosovo, dell'avvenuta infiltrazione oltre le linee serbe di truppe scelte britanniche. Precisamente delle Sas, special air service, commandos addestrati a guidare con puntatori laser gli attacchi aerei. Al sito esasrmem.niteshade.net è possibile consultare le pagine realizzate dallo stesso comando delle teste di cuoio britanniche. Al sito si può giungere anche digitando "sas regiment" in un qualunque motore di ricerca. La pagina iniziale presenta l'immagine di un elicottero da combattimento. Cliccando sulla foto, si accede alla pagina successiva. Qui troviamo un elenco dettagliato di notizie sulle azioni delle Sas. Cliccando sulla scritta links, ovvero collegamenti, si apre una nuova pagina dove viene presentata una dettagliata serie di informazioni. Sotto le colonne di opzioni scorre l'ultima notizia. E' appunto quella che conferma la presenza di agenti speciali britannici oltre le linee serbe. Nel sito è possibile consultare l'arsenale a disposizione di queste truppe, le tecniche di combattimento e gli equipaggiamenti utilizzati. Nel sito infine è presente una breve storia delle principali azioni di guerra compiute dai commandos britannici negli ultimi anni.

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LA CHIESA SERBA


ROMA, 20 APR 1999 - Anche la chiesa ortodossa serba sceglie Internet per manifestare il proprio dissenso nei confronti degli attacchi della Nato alla Serbia. All'indirizzo della rete www.spc.org.yu. la massima autorità ecclesiale ortodossa della Jugoslavia spiega il proprio punto di vista sulla guerra in corso. Un quadro bizantino precede nello scorrimento verso il basso un chiaro riferimento ai bombardamenti su Serbia e Montnegro. E la massima autorità religiosa jugoslava sembra prendere una netta posizione sul conflitto in atto. Un manifesto degli anni quaranta, che ritrae un partigiano ferito, invita,infatti, i serbi ad aiutare la nazione in questo momento di estrema difficoltà. Sulla sinistra della foto troviamo un link, ovvero, un collegamento a una pagina successiva. In questo caso, cliccando sulla scritta public statement, è possibile leggere il messaggio del patriarca alla nazione in occasione della Pasqua serba. Tornando alla pagina principale troviamo una breve galleria di foto. Alcune immagini ritraggono alcuni monasteri storici della serbia. In rapida contrapposizione, più in basso, troviamo le immagini che documentano la devastazione dei bombardamenti alleati sulla Serbia. Il sito della Chiesa serba ortodossa, infine, offre anche un'intervista in real video, cioè con immagini e suoni, al Patriarca jugoslavo.

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MISSIONE ARCOBALENO


ROMA, 19 APR 1999 - All’ indirizzo www.palazzochigi.it/arcobaleno potete accedere al sito istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per avere informazioni sulla missione arcobaleno. La missione promossa dal governo italiano per aiutare i profughi del kosovo. In queste pagine trovate tutte le indicazioni relative al progetto. Le operazioni di volontariato in atto nella Ex Yugoslavia, tutte le informazioni che si riferiscono alla gestione dei fondi raccolti con la Missione Arcobaleno e la dichiarazione del Presidente del Consiglio Massimo D’Alema in risposta all’appello di Norberto Bobbio, Indro Montanelli e Eugenio Scalfari, testimonial del progetto. Infine, sempre in queste pagine, è disponibile una sezione dedicata alle comunicazioni del Governo relative alla crisi del kosovo. La Missione Arcobaleno, come sapete, ha lo scopo di raccogliere fondi. In questo sito potete trovare tutte le indicazioni su come fare offerte con le carte di credito e sono segnati gli altri due numeri di conto corrente, quello postale e quello bancario. Ma è possibile dare il proprio sostegno ai profughi del kosovo anche direttamente via Internet. Cliccando su “Contributo on line” nella pagina sono date indicazioni generali sulla sicurezza del pagamento con la carta di credito e l’importo che si desidera offrire. Cliccando su 100.000 lire verrà visualizzato un modulo da compilare con i propri dati e gli estremi della carta di credito. E infine puoi far sentire la tua voce sulla guerra nel kosovo inviando una cartolina elettronica. Basta compilare un modulo con i propri dati anagrafici e il proprio indirizzo di posta elettronica e indicare i destinatari del messaggio.

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