I siti della guerra
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LA VITA OLTRE LA PACE
Roma 11 giu 1999 - La sigla dell'accordo di tregua tra militari della Nato e della repubblica yugoslava trova già ampi commenti e chiari consensi nei tanti siti che in questi mesi hanno fornito notizie e immagini sulla guerra in Kosovo. Ma accanto a quanti celebrano la vittoria del dialogo sulle armi, c'è chi guarda oltre. Come nel caso del sito www.angelfire.com/mi2/genocide, che in queste ore non solo celebra la fine della pulizia etnica in Kosovo ma chiede che chi ha causato i massacri paghi per quegli orrori. Accanto ai complimenti e ai ringraziamenti a donne e uomini che hanno combattuto sotto la bandiera dell'alleanza atlantica troviamo anche una sezione dedicata ai crimini di guerra. L'obiettivo è incentrato sui capi politici e militari della Serbia, che in questo sito vengono descritti come i principali responsabili delle violenze perpetrate ai danni delle popolazioni kosovare. In prima fila, sul banco degli imputati, il presidente yugoslavo Slobodan Milosevic. Ma c'è spazio, in questa galleria degli orrori, anche per Zeliko Raznatovic, meglio conosciuto con il nome di Arkan, capo delle famigerati tigri, gruppo paramilitare attivo sia in Bosnia che in Kosovo. In questa scheda vengono narrati, e documentati, i misfatti dei quali si è macchiato il discusso uomo d'affari e proprietario di una famosa squadra di calcio yugoslava. Per quest'uomo come per Milosevic e i suoi più alti generali è pronto un processo internazionale. Il conflitto è finito, ma la caccia ai criminali di guerra deve ancora iniziare.
QUANDO LA GUERRA E' UN AFFARE
Roma 10 giu 1999 - Nessuna conferma ufficiale. Sull'impiego di soldati mercenari in Kosovo, schierati al fianco dell'Uck, non esistono riscontri attendibili. Ma secondo fonti giornalistiche, da tempo uomini di diverse nazionalità starebbero combattendo, dietro lauta ricompensa, nella provincia jugoslava. Su Internet sono numerosi i siti di società internazionali che mettono a disposizione dei clienti uomini e mezzi per risolvere, a colpi di fucile e di intelligence, qualsiasi crisi politica nazionale ed internazionale. All'indirizzo www.sofmag.com troviamo la home page della rivista più autorevole, a livello mondiale, per quanto riguarda i mercenari: il "Soldier of fortune magazine", stampato in America e distribuito nei cinque continenti. La rivista contiene articoli sulle varie crisi politiche internazionali e schede tecniche sugli ultimi prodotti dell'industria bellica internazionale. Tra le società che offrono a clienti istituzionali o privati personale e supporto logistico per la sicurezza e l'attività di intelligence c'è la Dyncorp. Secondo il "Soldier of venture", questa società avrebbe affiancato in attività di intelligence il governo americano proprio nel corso dell'attuale crisi in Kosovo. La home page della società che, apparentemente, sembra impegnata soltanto in attività di consulenza tecnologica, è all'indirizzo www.dyncorp.com. In realtà, la Dyncorp fornisce anche servizi complessi di sicurezza ed è in grado di impiegare unità navali, aeree e terrestri. Un altro gruppo di mercenari è disponibile al sito www.combatgroup.co.za. L'unità ha sede in Sud Africa ed è già operativa in diverse nazioni: dal Sud Africa alla Gran Bretagna. Al sito www.sandline.com è possibile consultare le pagine di una delle più importanti compagnie di mercenari britanniche. Nella Rete, inoltre, troviamo anche la pagina personale del più famoso mercenario del mondo: Bob Denard, militare francese, protagonista, dal dopoguerra a oggi, di numerosi colpi di stato in diversi stati di Africa, Asia e Oceania. All'indirizzo www.bobdenard.com sono disponibili immagini e documenti che testimoniano la lunga ed insanguinata carriera del colonnello.
LA GRANDE ALBANIA, IL SOGNO INSANGUINATO
Roma 09 giu 1999 - Il sogno di una grande Albania. E' quello che hanno cullato per decenni gli abitanti di etnia albanese del Kosovo e del nord della Macedonia. L'attacco alleato alla Yugoslavia ha senz'altro rafforzato il sentimento nazionalista di quelle popolazioni. Tra i tanti siti costruiti sulla Rete dagli indipendentisti kosovari ce ne è uno che è emblematico del forte sentimento panalbanese che sta crescendo nei Balcani. All'indirizzo http://members.spree.com/besian troviamo la home page di un'associazione irredentista kosovara. Sulla prima pagina vengono elencati gli argomenti sviluppati all'interno di questo spazio. Oltre a proclami e dichiarazioni politiche, le pagine di Besian contengono un excursus storico sulle vicende dell'Albania. La scansione è divisa per periodi, dalla dominazione degli Illiri fino ai giorni nostri. Nella parte del sito legata alla più stretta attualità il ruolo di protagonisti è assegnato, naturalmente, ai combattenti dell'Uck. Uomini e donne reclutati anche tra gli emigrati Kosovari che, anche a migliaia di chilometri di distanza, hanno risposto alla mobilitazione generale per la liberazione della propria terra dall'oppressore serbo. Tra immagini simili a quelle di un videogame e foto decisamente più drammatiche si snoda un'ampia galleria di foto. Infine la richiesta, rivolta a quanti non siano pronti a imbracciare il fucile, affinché venga finanziata la lotta armata. Cliccando su "Kosova is calling for your help" si passa all'elenco di conti bancari, intestati in tutto ilo mondo alla sigla Vendljndia Therret. Come abbiamo già visto nel sito "Kosova crisis center", anche qui troviamo le coordinate bancarie di un istituto italiano, precisamente della filiale di Fabriano della Cassa di risparmio di Fabriano e Cupramontana, dove è acceso un conto corrente dell'Uck.
FORZA DI PACE
Roma 08 giu 1999 - Forza di stabilizzazione. Questo il nome in codice dellunità militare schierata dalle Nazioni unite in Bosnia per mantenere la pace in quella regione. Un intervento simile a quello attuato nella ex repubblica yugoslava è stato invocato per il Kosovo sin dallinizio della recente crisi militare. Su Internet è possibile saperne di più su come funziona una forza internazionale di stabilizzazione. Per ottenere informazioni sullattività dello Sfor in Bosnia si può contattare il sito www.nato.int/sfor, dove sono a disposizione del navigatore, documenti, testimonianze ed immagini sulla missione di peacekeeping svolta da militari di decine di nazioni sotto legida delle Nazioni unite. In una della pagine interne di sforinformer, notiziario web sulla missione, troviamo un dettagliato reportage sul posizionamento di un ponte prefabbricato nellarea di Foca, piccola cittadina bosniaca devastata dalla guerra etnica tra serbi, croati e mussulmani bosniaci. Dalla home page, seguendo lindicazione next page si accede allindice generale del sito. Cliccando su humanitarian aid, per esempio, si passa alle pagine dedicate allattività di sostegno e protezione delle popolazioni scampate al conflitto. Attivando, invece, la scritta The Nations of Sfor è possibile avere un quadro analitico dellimpegno dei 34 corpi di spedizione di altrettante nazionalità. Nelle schermate possiamo acquisire informazioni sulloperato delle truppe impegnate in questa difficile azione di controllo degli accordi di Dayton. Per visionare i documenti provenienti dagli archivi delle forze italiane basta cliccare su Italy: qui sono disponibili i rapporti stilati dai nostri comandi ancora operativi in Bosnia Herzegovina.